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Bimbi a tavola: come insegnare ad usare le posate ai bambini?
L’introduzione di cucchiaio e forchetta (e poi il coltello) nelle abitudini dei nostri bambini inizia molto prima del momento in cui insegniamo effettivamente loro ad usare correttamente le posate a tavola. Come fare, dunque, per partire con il piede giusto – o con la mano giusta – da subito?
Prima di tutto per permettere al bambino ad approcciare correttamente all’uso delle posate è meglio procedere per gradi: prima il cucchiaio, poi cucchiaio e forchetta, poi finalmente forchetta e coltello. Di solito intorno ai 10-14 mesi, possiamo introdurre forchetta e cucchiaio insieme.
E’ buona regola, quando si insegna al bambino ad usare le posate, non essere preoccupati del disordine: c’è tempo perché nostro figlio diventi un piccolo lord! Per il momento lui è solo un bambino che gioca con le posate e scopre il mondo. Scegliamo sin dall’inizio posate per bambino con colori vivaci o personaggi amati dai bimbi, in quanto possono incoraggiare il piccolo a usare le posate correttamente. Acquistare posate di plastica con una forma speciale per essere afferrate facilmente è una buona idea.
Usate le posate durante il gioco dei bambini per dare la pappa a bambole e orsacchiotti: questo è un ottimo modo non solo per sviluppare la coordinazione occhio-mano, ma anche per apprendere come e perché si utilizzano le posate per nutrirsi. Se voi usate coltello e forchetta per cibarvi e lo fa anche lui/lei per dare da mangiare alla sua bambola, ben presto sarà naturale volerle usare per se stessi.
Incoraggiate il bambino ad apparecchiare la tavola con voi in modo che le posate diventano strumenti indispensabili da associare al pasto. Raccontate infine storie che riguardino il “coltello che taglia la carne”, il “cucchiaio che prende i budini”, la “forchetta che prende la pasta” e il “cucchiaino il latte”.
L’esempio, sia buono che cattivo ahimè, è sempre il miglior (o peggior) maestro dei nostri bambini. Quindi per insegnare ai bambini ad usare le posate a tavola è sempre utile dare il buon esempio, giocare con loro ed essere pazienti rispetto alle loro tappe di sviluppo.
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