Corona ospite Rai, l’inviato di guerra: “I soldi dati a quel cialtrone li guadagno in 8 mesi”

di Redazione


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L’ospitata di Fabrizio Corona nella trasmissione Rai “Avanti Popolo” continua a far discutere. In particolare, sta facendo rumore il cachet stellare che l’ex paparazzo avrebbe percepito dalla Rai per presenziare in 3 puntate del programma: si parla di oltre 30.000 euro. Una cifra che ha suscitato le proteste di molti, tra cui l’inviato di guerra Cristiano Tinazzi, attualmente in Ucraina per documentare il conflitto con la Russia.

Il cachet stellare di Corona: oltre 30.000 euro per 3 puntate e le proteste di Tinazzi

Tinazzi ha pubblicato un tweet polemico nei confronti della Rai: “È bello sapere che la Rai paga un cialtrone 40mila euro per farsi trattare a pesci in faccia quando poi i freelance come noi li paga 0 per chiamarli come ospiti in trasmissione dalle zone calde del mondo e che io quella cifra la guadagno passando circa 8 mesi in zona di guerra”. Parole dure che hanno trovato il sostegno di molti colleghi e non solo. In effetti, sembra quantomeno discutibile che l’emittente pubblica spenda somme così alte per ospitare un personaggio controverso e chiacchierato come Corona, noto più per vicende giudiziarie e provocazioni che per meriti professionali. Soprattutto se poi, per i giornalisti freelance che rischiano la vita per documentare teatri di guerra difficili come l’Ucraina, non c’è neanche un rimborso spese. Una disparità di trattamento che fa riflettere.

La critica di Bonelli alla scelta della Rai: “Non è servizio pubblico”

Anche il leader dei Verdi Angelo Bonelli ha criticato duramente la scelta della Rai di pagare profumatamente Corona: “Come si pensa di poter dare spazio a un pregiudicato pagandolo per far aumentare lo share? Questo non è servizio pubblico”. Bonelli ha presentato un’interrogazione alla Commissione di Vigilanza Rai, sottolineando come la presenza di Corona non abbia neanche portato ad un aumento degli ascolti di “Avanti Popolo”, battuto dai programmi di La7 e Mediaset. Insomma, un autogol su tutta la linea per la Rai, finita nella bufera per aver sborsato una cifra spropositata per un personaggio chiacchierato e controverso, senza nemmeno ottenere un ritorno in termini di share.

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