La sindrome influenzale nei bambini. Anno 2015-2016: prevenzione e sintomi

di Cinzia Rampino


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L’influenza, ogni anno, è sostenuta da virus ad elevata variabilità e l’epidemia stagionale che, in genere, si manifesta tra dicembre e gennaio con una ondata successiva, può colpire anche i soggetti che hanno già avuto l’infezione o sono stati vaccinati l’anno precedente.

Sintomi dell’influenza stagionale 2015-2016

È possibile che l’infezione abbia un decorso asintomatico, ma generalmente i sintomi dell’influenza possono manifestarsi con febbre improvvisa (generalmente accompagnata da brividi), tosse, mal di gola, congestione nasale, congiuntivite, dolori muscolari e delle articolazioni, cefalea e malessere generale, mancanza di appetito. Soprattutto nei bambini, si possono manifestare anche sintomi a carico dell’apparato gastro-intestinale (nausea, vomito, diarrea). Nei casi non complicati, i sintomi si risolvono spontaneamente entro sette giorni dall’esordio.

Misure igieniche e protezione individuale

La trasmissione interumana del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza.

Le evidenze sulle misure di protezione personali (non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza sono:

  • aerare regolarmente le stanze di soggiorno.
  • evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa
  • lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; in alternativa si possono utilizzare, in assenza di acqua, soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti
  • evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca
  • coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura
  • uso di mascherine da parte di persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali e ambulatori).

Queste misure semplici, ma ad elevata efficacia, sono complementari a quelle farmacologiche con vaccini e antivirali.

Piccoli suggerimenti per aiutare la guarigione dei bambini

Dal punto di vista terapeutico, essendo una malattia di origine virale, in assenza di complicazioni come ad esempio le infezioni batteriche, gli antibiotici non sono utili e la terapia è dunque sintomatica, soprattutto con antipiretici come il paracetamolo.

Ecco alcuni consigli:

Se il bambino non ha fame non forzatelo a mangiare e in ogni caso cercate di proporgli alimenti facilmente digeribili e ricchi di vitamine, soprattutto frutta e verdura.

Fatelo dormire nel periodo di convalescenza. I virus da raffreddamento provocano, soprattutto nei bambini, una debilitazione dell’organismo. Il sonno e il riposo sono un ottimo “rimedio naturale” per recuperare le forze.

Controllate e garantite al bambino una corretta idratazione, tanto più importante quanto più il bimbo ha una temperatura elevata o nel caso in cui sia presente vomito o diarrea. Ricordate che i bambini hanno, purtroppo, una spiccata tendenza alla disidratazione: più piccolo è il bimbo più velocemente si disidrata.

Mantenete gli ambienti ben umidificati permette di ridurre l’insorgenza di tosse stizzosa perché fa sì che il calore non renda eccessivamente secca e irritante l’aria che si respira.

Il vaccino antinfluenzale

Il vaccino è indicato in tutti i soggetti che desiderano evitare l’influenza e che non abbiano specifiche controindicazioni.  Il periodo destinato alle campagne di vaccinazione antinfluenzale è quello autunnale a partire dalla metà/fine di ottobre fino alla fine di dicembre.

Chidete consigli al vostro pediatra per valutare il rischio del singolo bambino e della famiglia. I pediatri di vari Paesi europei e americani consigliano la vaccinazione in età pediatrica. In Italia si consiglia la vaccinazione nei bambini nei primi anni di vita.

Il vaccino antiinfluenzale non deve essere somministrato a:

  • Lattanti al di sotto dei 6 mesi (per mancanza di studi clinici controllati in questa fascia d’età). Nei bambini “sani” di età superiore ai sei mesi non esiste controindicazione alla vaccinazione.
  • Soggetti che hanno manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) alla somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica grave (anafilassi) ad un componente del vaccino.
  • Soggetti con una malattia in fase acuta di media o grave entità. Questa rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione. Il soggetto potrà essere vaccinato alla guarigione.
  • Soggetti con anamnesi positiva per sindrome di Guillain-Barrè insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino antinfluenzale. Una sindrome di Guillain-Barrè insorta da più di un anno e non correlata alla vaccinazione è motivo di precauzione.

www.ferrandoalberto.blogspot.it

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