Vaccinazioni dei bambini, le regole guida del Ministero della Salute

di Danila


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In Italia la copertura vaccinale è ormai a limite della soglia di sicurezza. Il rischio? Che tornino malattie ormai dimenticate e che le morti per morbillo non siano più un eccezione. La vaccinazione rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica, che comporta benefici per effetto diretto sui soggetti vaccinati e in modo indiretto anche sulla comunità, proteggendo i soggetti non vaccinati.

In Italia le malattie per le quali sono state condotte vaccinazioni di massa sono state praticamente eliminate, come difterite e poliomielite, o ridotte a un’incidenza molto bassa, come il tetano, l’epatite B, così come per molte malattie dell’infanzia (pertosse, morbillo, rosolia) che ormai hanno un’incidenza decisamente più bassa o comunque tendono a manifestarsi in forma blanda.

Le vaccinazioni obbligatorie

Sono quelle relative a malattie che per un bambino molto piccolo possono anche rivelarsi fatali e hanno un calendario ben preciso a partire dai tre mesi di vita del bambino. Riguardo la mancata somministrazione del vaccino,  ora la legge è un po’ diversa rispetto al passato, in cui scattava automaticamente il divieto di frequentare il nido o la scuola. Di recente, però, nell’ambito del nuovo Piano nazionale di prevenzione e dell’emergenza scaturita da un evidente calo delle vaccinazioni, si era anche presentata l’ipotesi di non ammettere a scuola i bambini non vaccinati, ma per il Ministro Lorenzin in questi casi bisogna intervenire in modo differente e senza pregiudicare il diritto allo studio dei bambini.

Insomma, quali sono i vaccini obbligatori per i neonati? Sicuramente quello contro la difterite, il tetano e la poliomielite, disponibili in una versione combinata nota come vaccino esavalente, che comprende anche i vaccini contro la pertosse acellulare e l’epatite b.

Vaccini non obbligatori per i bambini

Tra le vaccinazioni non obbligatorie, ma comunque altamente consigliate, dato che anche se sporadici ci sono stati casi di morbillo che sono costati la vita a bambini neonati, ci sono dunque quelle che riguardano le malattie esantematiche, quindi rosolia, parotite e morbillo, disponibili come vaccino combinato trivalente. Perché fare anche queste? Perché se prese in età  infantile o in fase adolescenziale i sintomi possono rivelarsi particolarmente fastidiosi e si rischiano anche complicazioni gravi.

Cosa succede se un genitore rifiuta di vaccinare il proprio figlio?

Il genitore verrà convocato presso la ASL di appartenenza per un colloquio formativo-informativo sull’importanza della vaccinazione, senza nessun obbligo di vaccinare i propri figli. Eventualmente verrà ricontattato periodicamente sperando che abbia cambiato idea.

 

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