Disprassia nei bambini: di cosa si tratta, le cause e le cure

di Carmela Giglio


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La disprassia è classificata come un disturbo del comportamento e della coordinazione motoria, che si presenta con difficoltà a pianificare e compiere movimenti intenzionali. Questo disturbo può presentarsi da solo – e in tal caso si parla di disprassia primaria – oppure associato ad altre condizioni patologiche o sindromi, come l’autismo o la sindrome di Down.

C’è da dire che i bambini con questo disturbo possono presentare tutta una serie di difficoltà nel compere le attività della vita quotidiana: per loro può risultare complicato il vestirsi e lo svestirsi, l’allacciarsi e lo slacciarsi le scarpe, mangiare senza sporcarsi, coordinare i movimenti, camminare o calciare bene una palla. Spesso i bambini con disprassia appaiono goffi e impacciati, inciampano spesso, cadono di continuo oppure presentano difficoltà gestuali, spesso correlate a difficoltà nel separare ed utilizzare adeguatamente le dita delle mani.

Allo stesso tempo, i bambini che soffrono di disprassia possono sembrare più pigri e distratti degli altri bambini e non riescono a mantenere alta la concentrazione sia a casa che a scuola. Possono, inoltre, presentare delle difficoltà durante le loro attività scolastiche, come ad esempio difficoltà di scrittura (disgrafia) o di lettura, ma anche incapacità di leggere o di parlare bene. Bisogna tenere presente che il bambino disprattico, anche quando ha imparato ad eseguire determinate azioni, manifesta sempre una certa lentezza sia nelle attività della vita quotidiana che in quelle scolastiche.

Disprassia infantile, le cause
Le cause di questo disturbo non sono ancora ben chiarite. Sembra, però, che la disprassia non sia associata a particolari lesioni cerebrali, ma una possibile ipotesi è che sia dovuta a un’immaturità di alcuni circuiti nervosi del cervello. Inoltre il rischio di disprassia sembra più elevato in bambini prematuri, con peso molto basso alla nascita.

Cure possibili della disprassia
Anche se non esistono vere e proprie cure per la disprassia, si può intervenire per eliminare o attenuare le difficoltà quotidiane di un bimbo disprassico. In alcuni casi il disturbo si riesce a risolvere completamente, in altri invece non si può parlare di vera e propria guarigione: talvolta, anche quando il bambino migliora, i movimenti non diventano comunque del tutto automatici.

Ad ogni modo, la diagnosi di disprassia deve essere emessa dal pediatra o dal neuropsichiatra infantile. Si parla di disprassia anche quando è presente un ritardo del bambino nel raggiungere le normali tappe di crescita. E’ comunque bene intervenire per tempo con un percorso di neuropsicomotricità personalizzato, soprattutto quando questa condizione interferisce in modo importante nella vita del bambino, peggiorandone la qualità sia a casa che a scuola.

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