La pasta al dente fa dimagrire o è meno digeribile? Qual è la verità?

di Redazione con ChatGPT


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La pasta “al dente” è quella cotta in modo da rimanere leggermente ferma al morso. Questo termine italiano è spesso usato per descrivere il punto ideale di cottura della pasta, dove è cotta all’esterno ma ancora compatta all’interno.

Quando la pasta è al dente?

In generale, una pasta al dente è cotta quando:

  • All’esterno è tenera e morbida. Dovrebbe risultare leggermente elastica al tatto, senza però sfaldarsi.
  • All’interno ha un “anima” leggermente cruda. Questo piccolo nucleo bianco al centro dovrebbe offrire un leggero contrasto al morso, conferendo alla pasta una piacevole masticabilità.
  • Assaggiandola, si sente ancora un po’ di resistenza. La pasta non dovrebbe essere completamente molle, ma offrire una leggera resistenza ai denti, quasi un “pizzico” che la rende particolarmente appetitosa.

Per capire se la pasta è al dente, l’unico metodo infallibile è l’assaggio. Assaggia un paio di pezzi durante la cottura, verso la fine del tempo indicato sulla confezione. Più cotta la preferisci, più ti avvicinerai al tempo di cottura indicato; più la preferisci al dente, più dovrai tirarla via dal fuoco prima.

Impatto sulla digestione

Contrariamente a quanto alcuni possano pensare, la pasta al dente può effettivamente essere più digeribile rispetto a quella più cotta. Questo perché la pasta meno cotta ha un indice glicemico più basso. Un indice glicemico più basso significa, infatti, che la pasta viene assorbita più lentamente dall’organismo, evitando picchi di zucchero nel sangue e facilitando la digestione.

Pasta al dente e controllo del peso

Mangiare pasta al dente potrebbe aiutare nel controllo del peso. Grazie al suo basso indice glicemico, mantiene più a lungo il senso di sazietà, potenzialmente riducendo il consumo complessivo di calorie nelle ore successive al pasto. Questo può essere particolarmente vantaggioso per chi segue diete ipocaloriche o cerca di gestire il proprio peso.

Considerazioni nutrizionali

È importante ricordare che indipendentemente dalla cottura, la pasta è una fonte di carboidrati. La scelta tra pasta al dente o più cotta dovrebbe dipendere anche dalle proprie esigenze e condizioni di salute. Ad esempio, persone con determinate condizioni gastrointestinali potrebbero trovare la pasta molto cotta più facile da gestire.

Influenza del metodo di cottura

Il metodo di cottura può influenzare non solo la struttura ma anche il valore nutrizionale della pasta. Cucinare la pasta al dente può preservare meglio alcune proprietà nutritive rispetto alla pasta che viene cotta per un periodo più lungo.

Cultura e gusti personali

Nonostante le evidenze su benefici e preferenze nutrizionali, la scelta di come cuocere la pasta spesso si riduce a gusti personali e tradizioni culturali. In molte parti d’Italia, la pasta al dente è la norma, considerata non solo più gustosa ma anche un segno di buona cucina.

Foto da DepositPhotos.

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