Cameretta condivisa, come evitare litigi tra fratelli

di Cinzia Rampino


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La condivisione della cameretta da parte di figli di età differente può dare vita a conflitti e rivalità tra i due.

Per evitare i litigi tra i fratelli che condividono una stessa cameretta, tuttavia, dobbiamo essere noi a smorzare le rivalità dei fratellini.

A volte, infatti, un fratello più piccolo di qualche mese o anno di età, può essere visto come una minaccia in quanto è in grado di fare cose o suscitare interesse  nei genitori che mettono in ombra la superiorità del primogenito.

Che cosa fare con le rivalità dei fratellini e nello specifico nella gestione della cameretta?

  • Prima di tutto, è bene far diventare i fratelli un po’ “più amici” già prima della nascita. Mostrare le immagini di un bambino che cresce nella pancia della mamma, lasciare che il fratello più grande parli con il bambino nella pancia e sentirlo muovere è decisamente consigliato.
  • Ad ogni modo, anche un fratellino magari ben accettato alla nascita può non essere tollerato una volta che si “impone” in famiglia, soprattutto se è di carattere gioioso e comunicativo rispetto a un primogenito magari più introverso e musone.
  • La “competizione” spesso reciproca si accentua negli anni, man mano che l’ultimo nato acquisisce competenze e diritti. E qui nasce uno degli errori principali che un genitore può fare: i genitori lodano pubblicamente, di fronte ai figli, il figlio più calmo, accentuando rivalità e gelosie e danno alla stima di se stesso del primogenito.
  • Tale premessa è per dire che, sebbene la rivalità tra fratelli sembri essere naturale o spontanea, può essere placata e attutita dai genitori anche grazie alla gestione degli spazi della cameretta.
  • La condivisione di questo spazio, infatti, è uno dei primi step nell’accettazione dell’altro e della sua diversità.
  • Inoltre, i genitori non devono essere troppo preoccupati dei litigi tra fratelli e devono piuttosto essere severi e/o  tolleranti allo stesso modo tra i due, non dimostrando al più grande di avere delle preferenze per il più piccolo o viceversa.
  • Preparate e arredate la cameretta insieme a loro in modo da avere la condivisione sin dall’inizio. Se non è possibile, acquistate o create oggetti tutti insieme per la cameretta.
  • Discussioni di negoziazione frequenti sono necessari per rivedere l’andamento della convivenza nella stanza.
  • E’ necessario imparare ad avere i propri spazi come la propria scrivania o il proprio comodino ma, allo stesso tempo, capire che “niente” è davvero di “nessuno” e che tutto può essere di tutti.
  • Non c’è nulla di male a usare l’uno le cose dell’altro e, anzi, a lungo andare attenua il conflitto di potere. Infondo, è il senso della proprietà privata che può generare litigi.
  • Più in profondità, i figli litigano per attirare l’attenzione dei genitori e avere più coccole o oggetti materiali. Se si evita di far passare il messaggio che la pace in famiglia dipenda da “oggetti materiali” è meglio. Insegnare che la cameretta può essere un luogo di pace e che questo crea individui migliori può essere più difficile ma anche più appagante.
  • Cercate di non cedere alla minaccia dei due di non “riuscire mai più a parlarsi” nè a quella più subdola dei disturbi del sonno. I bambini, come anche gli adulti, tendono a incolpare gli altri delle loro fobie e dei loro fallimenti. Ma spesso è proprio stando con gli altri che si rendono conto che è molto più bello starci che restare da soli.
  • Per quanto possibile cercate di mediare laddove ci sono dei soprusi del più grande ma non parteggiate mai.
  • Le femminucce vanno rispettate e trattate con delicatezza con il rispetto per i loro effetti personali.
  • Come nel caso di una possibile educazione senza alzare la voce, stabilite delle regole di condivisione chiare. Orari, spazi, sistemazione degli armadi, uso degli strumenti ecc. ecc.
  • Se i figli litigano, cercate di parlare con loro e di comprendere le vere motivazioni partendo dal presupposto che la cameretta è solo un espediente e non la vera causa.

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