Bullismo tra fratelli, come distinguerlo dai normali litigi

di Claudia Scorza


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Accorgersi in tempo e saper distinguere il confine tra litigi e bullismo tra fratelli è talvolta molto difficile poichè un genitore fa fatica a vedere la gravità della situazione quando i diretti interessati sono i propri figli. Proprio per questo motivo, capita spesso che i genitori non intervengano in tempo e che quello che è considerato un normale litigio tra fratelli, diventi un disagio piscologico nel bambino vittima di bullismo, minando il suo equilibrio psichico.

Molti genitori e familiari, tendono a non vedere il fenomeno, ma ricerche e studi condotti negli anni sul tema hanno confermato la presenza sempre più diffusa di episodi bullismo in famiglia. Ad esempio, uno studio della Clemson University condotto dal docente di psicologia Robin Kowalski, ha preso in esame le storie di circa 30 coppie di fratelli che hanno vissuto situazioni di bullismo tra fratelli. Il 75% del campione esaminato ha dichiarato di essere stato vittima di soprusi da parte di un fratello, mentre l’85% ha confessato di essere stato un fratello con atteggiamenti da bullo.

Dagli studi e dagli approfondimenti eseguiti, emerge che certi comportamenti violenti e di prevaricazione esercitati da un fratello su un altro possono creare problemi alla salute mentale della vittima, provocando ansia e depressione ma anche difficoltà ad esprimersi e ad interagire con gli altri. Allo stesso modo, se non si interviene, quello che è il carnefice continuerà a sviluppare e rafforzare un comportamento aggressivo anche all’esterno del nucleo famigliare che si protrarrà in età adulta. L’aspetto più pesante è che per entrambi i fratelli, vittima e carnefice, non è possibile sfuggire dalla situazione di bullismo, come invece avviene a scuola o all’esterno della casa, condividendo la quotidianità in una situazione di disagio costante.

Di fronte a dati di questo genere, è importante per un genitore capire se e quando intervenire. Una delle prime avvisaglie da tenere in considerazione è quella legata ai soprusi continui di un fratello nei confronti dell’altro. Se i comportamenti distruttivi e mortificanti provengono sempre dallo stesso bambino, sarà semplice capire che siamo in presenza di un prevaricatore che si sfoga su un fratello vittima che fatica a reagire. Se si osserva che i soprusi sono quasi sempre unidirezionali e che è sempre lo stesso a subire e l’altro a inveire e sopraffare è il caso di intervenire in modo tempestivo.

Bisogna prestare maggiore attenzione alle dinamiche che si instaurano tra fratelli dello stesso sesso, in quanto sono rari i casi di bullismo tra fratelli di sesso differente. Ciò avviene poichè l’appartenenza allo stesso sesso sembra far scaturire nel bambino una libertà negativa che sembra autorizzare cattivi comportamenti. Gli episodi di bullismo tra fratelli vedono di solito come carnefici i fratelli maggiori, spesso gelosi dei nuovi arrivati oggetto di attenzioni da parte dei genitori, ma non si escludono forme di bullismo del secondo o terzogenito nei confronti del più grande.

Per capire se si tratta di vero e proprio bullismo, prestate attenzione ai comportamenti e all’interazione che si crea tra i vostri figli. Il fratello bullo maschio di solito usa insulti verbali, percosse e distruzione o sottrazione di oggetti che appartengono all’altro, mentre le femmine preferiscono avere atteggiamenti subdoli più difficili da riscontrare, come la derisione davanti agli altri, apprezzamenti negativi sull’aspetto fisico della sorella e creazioni di situazioni di imbarazzo. Qualora doveste assistere a ripetute scene di questo tipo riscontrando atteggiamenti di sopruso da un parte e di passività dall’altra, non esitate ad intervenire e a provare a capire quale possa essere il motivo di tale disagio.

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