I 5 tipi di ciuccio da conoscere: caratteristiche e differenze

di Claudia Scorza


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Il ciuccio è uno degli elementi fondamentali che accompagnano una parte importante della vita dei bambini a partire dai primi mesi. Il ciuccio diventa un surrogato della suzione al seno e permette, quindi, di soddisfare un bisogno primario e di ristabilire un contatto diretto con la mamma grazie alla forma che ricorda quella del capezzolo materno. Inoltre, il ciuccio può essere un valido supporto psicologico per il bebè perché mitiga il senso di solitudine che il neonato o il bimbo più grandicello può provare quando si stacca dalla mamma, ad esempio quando sta al nido o con i nonni. Il ciuccio è anche un ottimo modo per rilassarsi, per provare rassicurazione, consolazione e gratificazione, aiutando anche il bimbo ad addormentarsi dolcemente. Proprio per rispondere a tutte le esigenze esistono diversi tipi di ciucci, composti da differenti materiali, ognuno con delle caratteristiche specifiche differenti in base all’età e alla conformazione della bocca del bambino. Ecco 5 tipi di ciuccio da conoscere: caratteristiche e differenze per compiere la scelta giusta!

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1. Il ciuccio in silicone

Una prima importante distinzione è data dal materiale del ciuccio. Quello in silicone è in grado di mantenere intatte le proprie caratteristiche, senza rischiare eventuali danni in seguito al sole o al calore. Inoltre si tratta di un materiale trasparente, igienico, inodore e insapore che non si trasforma nel tempo e che sopporta molte sterilizzazioni. Di solito i ciucci in silicone sono molto indicati nei primi mesi di vita, quando il piccolo non ha ancora i dentini in grado di incidere il silicone.

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2. Il ciuccio in caucciù

L’alternativa al ciuccio in silicone è il ciuccio in caucciù. Si tratta di un gomma naturale derivata dal lattice, elastica e resistente che dona una sensazione confortevole al bambino durante la suzione. Questo tipo di succhiotto è più resistente alla pressione dei denti del bebè, ragione per cui sono più adatti dai 6 mesi in poi. A differenza di quelli in silicone, però, i ciucci in caucciù assorbono odori e sapori e tendono a rovinarsi più facilmente dopo numerose sterilizzazioni.

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3. Il ciuccio a ciliegia

Una volta stabilite le differenze dei materiali, passiamo alle distinzioni delle forme dei ciucci. I ciucci a ciliegia sono ciucci rotondi e quindi hanno una forma del tutto analoga a quella del capezzolo materno. Di solito si preferisce quando si allatta al seno per evitare di compromettere il corretto avvio dell’allattamento, ma, secondo alcuni pediatri, la conformazione e la dimensione potrebbero compromettere lo sviluppo del palato e delle arcate dentarie del piccolo. Meglio utilizzare il ciuccio a ciliegia durante i primi mesi, cambiandolo appena l’allattamento si è stabilizzato. Di solito il ciuccio a ciliegia ha la mascherina tonda in silicone o caucciù ed è quindi morbida e non crea particolari fastidi al bebè nemmeno mentre dorme.

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4. Il ciuccio anatomico

Il ciuccio anatomico segue l’anatomia della bocca del bebè, adeguandosi alle sue forme e al suo sviluppo. Visivamente risulta schiacciato ed ellittico, con la punta leggermente rivolta verso il palato e in un formato molto piccolo e sottile. Grazie alla particolare forma asimmetrica, i ciucci anatomici hanno il pregio di aderire perfettamente al palato del bambino senza danneggiarlo.

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5. Il ciuccio a goccia

Il ciuccio a goccia ha una forma simmetrica e garantisce con una buona aderenza al palato, anche se non al pari del ciuccio anatomico. Il ciuccio a goccia ha il vantaggio di poter essere utilizzato in modo indifferente da entrambi i lati, diventando molto pratico in situazioni poco comode, come quando si cerca di tranquillizzare il neonato al buio, di notte. In genere, il ciuccio a goccia ha una mascherina a farfalla in plastica rigida che non copre il naso e, per forma e varianti colorate e decorate in cui si presenta, è il ciuccio preferito dai bimbi più grandicelli.

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