Cancro ai polmoni di una donna si è ridotto dopo avere assunto olio di CBD ogni giorno

di Redazione


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Il caso di una donna britannica, il cui tumore ai polmoni si è ridotto senza l’aiuto di trattamenti convenzionali, assumendo una dose giornaliera di olio di cannabidiolo (CBD), ha catturato l’attenzione degli scienziati. Il rapporto, pubblicato su BMJ Case Reports in ottobre, descrive come il tumore della donna si sia ridotto da 41 mm a 10 mm in circa due anni e mezzo.

I cannabinoidi sono simili agli endocannabinoidi, che sono prodotti dal corpo umano per aiutarlo in vari processi, come la funzione nervosa, il metabolismo energetico, il dolore, l’infiammazione e la funzione immunitaria. Sebbene i cannabinoidi siano stati già studiati come trattamento primario per il cancro, i risultati sono stati inconcludenti e incoerenti, rendendo difficile individuare se effettivamente abbiano un impatto.

I DETTAGLI DEL CASO

In questo caso clinico, a una donna di 80 anni è stato diagnosticato un cancro ai polmoni nel giugno 2018 dopo mesi di tosse sospetta. Fumava circa 68 pacchetti di sigarette all’anno e aveva una “lieve malattia polmonare ostruttiva cronica”, si legge nell’articolo.

Quando le è stato diagnosticato il cancro per la prima volta, anche se era una candidata per i trattamenti volti a curarlo, la donna ha rifiutato l’intervento chirurgico, la radioterapia e altre cure offerte. Il motivo? Era rimasta scioccata dall’impatto della radioterapia sul defunto marito. I medici, quindi, hanno deciso di eseguire semplicemente scansioni TC regolari per controllare la paziente ogni tre-sei mesi.

Durante queste scansioni nei due anni successivi, i medici hanno osservato che il cancro ai polmoni della donna si stava riducendo. A febbraio 2021, il diametro si era ridotto di circa il 76%, con una riduzione media del 2,4% al mese dalla diagnosi.

Nel 2019, il restringimento del tumore ha suscitato l’interesse dei medici e la paziente è stata invitata a parlarne. In questo incontro, ha rivelato di aver assunto olio di CBD “come autotrattamento alternativo per il suo cancro ai polmoni” dall’agosto 2018, acquistato al di fuori del Regno Unito. Assumeva 0,5 ml di olio di CBD, due – tre volte al giorno. “Il fornitore ha informato che i principali ingredienti attivi dell’olio di CBD, utilizzato dalla paziente, erano Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) a 19,5%, CBD a 20,05% e acido tetraidrocannabinolico (THCA) a 23,8%”, si legge nel rapporto.

La donna ha osservato una riduzione dell’appetito da quando aveva assunto l’olio di CBD ma, a parte questo, non aveva avuto altri cambiamenti nei farmaci, nella dieta o nello stile di vita: stava ancora fumando ancora un pacchetto di sigarette alla settimana, nonostante le fosse stato consigliato di smettere.

L’OLIO DI CBD HA FUNZIONATO?

Il sistema endocannabinoide nell’uomo, identificato solo negli anni 90, è ancora un mistero. Sebbene sappiamo che aiuti a regolare i processi fisiologici e cognitivi e gli endocannabinoidi prodotti “agiscono come neuromodulatori”, il modo in cui questo sistema può essere sfruttato è in fase di studio.

La cannabis e i cannabinoidi in generale hanno usi terapeutici comprovati, come l’assistenza per il dolore cronico, l’ansia e i disturbi del sonno, ma la ricerca sull’uso dei cannabinoidi come trattamento diretto del cancro non ha ancora fornito una risposta chiara.

Se l’olio di CBD abbia avuto un ruolo nella riduzione del tumore della donna, i medici non sono sicuri di come i principi attivi abbiano lavorato insieme per raggiungere questo obiettivo. Precedenti ricerche su CBD e THC come trattamenti per il cancro hanno avuto a volte risultati contraddittori, con il THC che ha dimostrato in alcuni studi di ridurre la crescita del tumori ma in altri è stato dimostrato che aumenta le cellule tumorali.

I medici hanno anche riconosciuto di non essere in grado di confermare l’elenco completo degli ingredienti nell’olio di CBD che la paziente ha assunto. La donna, comunque, ritiiene che l’olio di CBD abbia fatto la differenza, con l’intenzione di continuare ad assumerlo “a tempo indeterminato”.

Un solo caso clinico, però, non dimostra ancora che il trattamento funzioni: “Sebbene sembri esserci una relazione tra l’assunzione di ‘olio di CBD’ e la regressione del tumore osservata, non siamo in grado di confermare in modo definitivo che la regressione del tumore sia dovuta al paziente che lo assume”, afferma il rapporto.

“Sono necessarie ulteriori ricerche per identificare l’effettivo meccanismo d’azione, le vie di somministrazione, i dosaggi sicuri, i suoi effetti sui diversi tipi di cancro e qualsiasi potenziale effetto collaterale negativo quando si usano i cannabinoidi”, hanno concluso gli scienziati.

Fonte: CTVNews.

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