Intervista al pediatra che ogni mamma vorrebbe avere

di francesca


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Professore nel suo ultimo libro lei scrive che “le mamme hanno i bambini che si meritano”.

E’ vero. Ma questo giudizio vale in modo assoluto per il primo anno di vita, validità che va diminuendo con il passare del tempo in conseguenza della progressiva acquisizione della autonomia da parte del bambino. Dopo i 3 anni la personalità del bambino si delinea in modo più definito. In ogni caso ho voluto sottolineare la enorme importanza che assume l’atteggiamento della mamma nel determinare i comportamenti del proprio bimbo

Questo suo giudizio suona come un invito ad una maggiore responsabilizzazione dei genitori.

Certamente. Non a caso con il progredire della mia professione e l’approfondimento della conoscenza del  bambino  ho sempre di più avvertito  il desiderio e  sopratutto l’esigenza  di trasmettere ai genitori  le esperienze , le  impressioni, le gioie, le delusioni, le certezze e le  incertezze, le sicurezze e le insicurezze, in sostanza le idee maturate in molti anni di professione.  Idee che purtroppo so di  condividere ancora solamente con una parte di “addetti ai lavori”, quelli,  a mio giudizio, più dotati di vivacità, disponibilità ed umiltà intellettuale, e anche di un profonda capacità  di osservazione e di una valida etica professionale.

Quale la  conseguenza di queste idee?

La convinzione che, data la  complessità del personaggio “bambino” e  data  la valenza trasversale degli aspetti della sua crescita, la disciplina medico scientifica  che se ne deve occupare (e che si chiama Puericultura ) non può più essere semplicemente considerata una scienza medica, ma deve assurgere ad un livello di dignità intellettuale superiore, a livello di una vera e propria  Filosofia. Di conseguenza: “Crescere i bambini non è solo applicazione rigorosa di tecniche specifiche, ma sopratutto l’attuazione di un pensiero filosofico che alla base la qualità della vita dei bambini.”

Come ogni filosofia si baserà su dei principi?

Non sono molti. Ne citerò i più significativi :

  • Il bambino è il miglior pediatra di se stesso (quindi ancheil miglior esperto di se stesso)
  • Crescere un bambino è una favola meravigliosa se a raccontarla è il bambino, può trasformarsi in una triste storia se a raccontarla sono gli adulti
  • La serenità di un bimbo è data dal veder soddisfatti i suoi fabbisogni naturali, dal sentirsi accettato e dal sentirsi rispettato. L’insieme di questi comportamenti significa amarlo

Quindi in sintesi sono questi i contenuti del suo ultimo libro “I bambini crescono nonostante gli adulti”?

Nel libro, come del resto nella mia attività professionale, il mio intento è quello di  occuparmi del bambino in modo totale. Ho cercato di tratteggiare un ampio affresco sulla condizione e sulle esigenze dell’infanzia attuale, valutando gli  aspetti che riguardano non solo  l’approccio assistenziale ma anche quello educativo e morale per garantire ai bambini una buona qualità di vita.

E’ per questo motivo che lei teorizza che un pediatra deve occuparsi di più saluti del bambino?

Oggi l’obbiettivo della salute fisica nei nostri bimbi è stato sostanzialmente aggiunto. Chi si occupa della salute dei bambini deve essere in grado prendere in considerazione tanti altri tipi di salute, che presi nel loro insieme ne costituiscono il suo benessere e la  sua qualità di vita.

Ne ho individuate 10:salute fisica, salute psicologica, salute intellettiva, salute morale, salute familiare, salute scolastica, salute sociale, salute comunicativa, salute sportiva, salute ambientale.

Le nostre utenti mamme  cosa possono aspettarsi da lei?

Mi verrebbe voglia di ribaltare la domanda: che cosa posso aspettarmi io dalle vostre utenti? Io sono convinto e l’ho scritto in molti miei libri, che collaborare con un pediatra significa avere uno scambio reciproco tra ciò che le mamme vogliono da lui e ciò che lui vuole dalle mamme, e significa anche acquisire la piena consapevolezza di quanto esse possono dare a lui e di cosa possono pretendere da lui. Lui può insegnare molto, ma anche le mamme possono aiutarlo a migliorare la sua professionalità. Nel reciproco rispetto dei ruoli, hanno in comune lo stesso obiettivo: fare in modo che il bambino cresca al meglio delle sue potenzialità naturali.

Giuseppe Ferrari, pediatra, alla professione medica e a quella di docente universitario ha sempre affiancato un vivo impegno per la tutela della qualità della vita dell’infanzia e un’appassionata attività divulgativa. Già Primario di Neonatologia e Pediatria presso l’Ospedale Mauriziano di Torino, è Libero Docente in Clinica Pediatrica dell’Università di Torino.
Ha ricoperto importanti cariche in seno a istituzioni legate alla cura dell’infanzia ha collaborato a progetti dell’UNICEF e del Ministero della Sanità. E’ autore di “Il bambino felice”, “La mamma felice”, “I bambini crescono nonostrante gli adulti” editi da De Agostini, e di Bambino 2000 e Il bambino dalla A alla Z, editi da Sonzogno e Fabbri. Ha collaborato con il “Tg2 Salute” e “Medicina 33″ e ha partecipato più volte come esperto alle trasmissioni su Canale 5 “Tutte le mattine” e allo “Show“ Maurizio Costanzo.

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