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Bambini e videogiochi: tutti gli effetti positivi e negativi
I nostri bambini, che lo vogliamo o meno, trascorrono e trascorreranno sempre più tempo in compagnia dei videogiochi. Possiamo vietarlo e probabilmente è giusto vietare quanto più è possibile l’uso di videogiochi ai bambini piccoli ma, come saprete, spesso questi strumenti sono anche utili ai genitori per intrattenere ai figli e, allo stato delle cose, i videogiochi hanno sia effetti positivi, sia effetti negativi sui bambini, bisogna quindi conoscerli.
Gli effetti positivi dei videogiochi sui bambini
Secondo una ricerca scientifica dell’Università americana, i videogiochi possono aiutare lo sviluppo di alcune funzioni cognitive dei bambini, esattamente come avviene mentre si suona il pianoforte, si impara a leggere o si gioca. La concentrazione necessario per video-giocare, infatti, rafforzerebbe i neurotrasmettitori e i circuiti neurali del cervello.
Il più ampiamente riconosciuto effetto “positivo” dei videogiochi è che essi possono aiutare i bambini a migliorare il loro apprendimento dell’informatica e ci sono alcuni videogiochi, studiati appositamente per l’età infantile-adolescenziale, che realmente hanno anche effetti positivi sullo sviluppo sociale del bambino. Quando un videogioco, ad esempio, premia i giocatori per la costruzione di una città o per aver aiutato gli altri, i bambini fruitori possono sviluppare empatia anche nella vita quotidiana o acquisire maggiore velocità mnmoniche, matematiche, oltre ad incrementare il loro vocabolario.
Con i videogiochi i bambini possono imparare a cantare e leggere meglio e possono superare anche alcuni limiti fisici perchè imparano ad usare tastiera e ausili tecnici informatizzati sin da piccoli.
Effetti negativi dei videogiochi sui bambini
Gli studi, per contro, dimostrano anche che i videogiochi con contenuti violenti sono collegati a un comportamento più aggressivo, specialmente negli adolescenti, ma anche nei bambini. Inoltre, l’aumento del comportamento aggressivo è legato alla quantità di tempo che i bambini trascorrono giocando ai videogiochi.
Nei video giochi interattivi i giocatori sono invitati a identificarsi con il ruolo dei loro personaggi preferiti ma spesso questi personaggi non sono affatto esempi edificanti o buoni maestri. Se sono violenti, infatti, i bambini non avranno la capacità di riconoscere immediatamente la differenza tra buono e sbagliato, in quanto per vincere dovranno essere più cattivi degli avversari e ne subiranno gli effetti negativi in termini di aggressività.
Gentile e Anderson (2003) affermano che i videogiochi possono aumentare il comportamento aggressivo dei bambini, perché gli atti di violenza si ripetono continuamente in tutto il videogioco e questo metodo di ripetizione è stato a lungo considerato un metodo di insegnamento efficace nel rafforzare modelli di apprendimento.
In conclusione, quello che si mette in discussione nell’uso dei videogiochi da parte dei bambini non è tanto l’effetto di uso e alfabetizzazione informatica o di uso dei video terminali, cose che anche va considerata in quanto c’è un forte contatto con materiali elettrici e campi magnetici, quanto piuttosto l’ingestibilità dei contenuti e delle logiche del videogioco stesso che, se violento, può essere nocivo per i bambini che lo usano ancor più che negli adulti. Proprio per questo è di fondamentale importanza studiare un buon piano di parental control che permetta di riconoscere i videogiochi “positivi” per i bambini.
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