Enrica Bonaccorti: “Soffro di prosopagnosia”, di cosa si tratta?

di Alice Marchese


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La nota conduttrice Enrica Bonaccorti ha rivelato di soffrire di prosopagnosia. Sembra essere la stessa diagnosi che è stata attribuita a Brad Pitt. Ma cos’è la prosopagnosia?

Enrica Bonaccorti soffre di prosopagnosia

Si tratta di una patologia complessa che si articola nell’incapacità di riconoscere il viso delle persone e, nei casi più gravi, di distinguere la propria immagine in fotografia o allo specchio.
Ne esistono due forme una congenita e una acquisita.

Cos’è la prosopagnosia

In quest’ultimo caso, la persona nasce con la normale abilità a riconoscere i visi, ma poi la perde con il tempo, di solito in seguito a un evento traumatico, come un ictus o un trauma cranico encefalico. Come riporta un articolo del Corriere della sera, la prosopagnosia congenita colpisce circa il 2-3% della popolazione.

Chi ne soffre, non riuscendo a percepire i volti nel suo insieme, impara a riconoscere le persone da dettagli o singoli particolari, come il taglio dei capelli, il modo di camminare, la gestualità, o la forma della bocca o delle sopracciglia.

Quali sono le cause?

Secondo quanto riporta un articolo di Focus, è noto che alla base della prosopagnosia sembra esserci un’anomalia nell’analisi dei volti che avviene nel giro fusiforme, l’area cerebrale in cui è archiviato il modello standard di visi con il quale confrontiamo ogni volto nuovo.

“Le persone con prosopagnosia hanno significative difficoltà nella vita di tutti i giorni”. Lo ha spiegato il professor Davide Rivolta, associato presso la School of Psychology dell’University of East London. “Non riconoscono i protagonisti dei film, ma neppure le persone famigliari. Come i vicini di casa, se le incontrano fuori dal contesto abituale. In casi gravi, i prosopagnosici non sono in grado di riconoscere addirittura la propria faccia. In Italia si stima che ci siano circa un milione e mezzo di persone con prosopagnosia congenita. Però spesso sono poco conosciute e rilevate”.
Quando al riconoscimento della patologia, come ha spiegato il professore, “non esiste una diagnosi universale di prosopagnosia”. Lo riporta Skytg24.

Test di memoria è una valida soluzione

Uno strumento importantissimo è il test di memoria. “Uno su tutti è un test di memoria, il Cambridge Face Memory Test. Questo richiede ai soggetti di imparare, e poi riconoscere, facce non famigliari in mezzo a molti distrattori. Un ulteriore test che abbiamo sviluppato consiste nel distinguere persone famose da persone non famose. Chi soffre di prosopagnosia, in genere, ha difficoltà nello svolgere correttamente questi test. Il neuropsicologo è la figura professionale di riferimento in grado di diagnosticare e intervenire sulla prosopagnosia”.

La problematica riscontrata è che si tratta di un disturbo poco conosciuto e addiritttura i bambini non vengono testati per le abilità di riconoscere i visi.

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