Sonnambulismo infantile: cause e rimedi

di francesca


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Se il bambino si sveglia nel cuore della notte, inizia a camminare, cerca di parlare essendo ancora addormentato e i suoi occhi sono aperti come se fosse sveglio, probabilmente sta avendo un episodio di sonnambulismo.

Appartenente alla famiglia dei disturbi del sonno, il fenomeno del sonnambulismo secondo gli studi, interessa tra il 15% e il 40% dei bambini dai 6 ai 12 anni ma scompare di solito intorno alla pubertà. Più comune nei ragazzi, appare nella fase del sonno detto “profondo” e può durare da 5 a 30 minuti. Alcuni bambini parlano, altri si servono bevande in frigo, mentre altri possono commettere azioni rischiose come cadute salendo su un armadio o uscendo di casa. Si tratta principalmente di un disturbo di eccitazione che rientra nel gruppo delle parasonnie. Le Parasonnie sono movimenti indesiderati, verbali o eventi esperienziali che si verificano durante il sonno. Questi fenomeni si dividono in 2 grandi categorie a seconda che si verifichino durante la fase REM del sonno o che si verificano durante la fase NREM del sonno (come il sonnambulismo appunto), e vari tipi che non si riferiscono a qualsiasi stato del sonno specifico.

Sonnambulismo infantile: cause

L’origine del sonnambulismo è ancora sconosciuto e la ricerca sta indagando sulle cause. Alcuni studi collegano il disturbo a problemi di epilessia o emicrania. Il sonnambulo, infatti, è in uno stato di sonno profondo, che è il motivo per cui non ricorda nulla e, allo stesso tempo, in uno stato di dormiveglia, ed è per questo che riesce a muoversi. Questa condizione nota come “automatismo ambulatorio” si svolge nel cuore del sonno, vale a dire dopo 1-3 ore dopo essersi addormentati.

Ciò che appare certo nello studio delle cause di questa parasonnia è che lo stile di vita condotto da bambini e adulti può influenzare la qualità del sonno. Il sonno è essenziale, quindi è necessario assicurarci che il bambino dorma abbastanza e che sia sereno. La sua salute generale e il comportamento ogni giorno dipendono molto dal rendimento scolastico, dalla relazione con i coetanei e dall’alimentazione. Se tuttavia il fenomeno del sonnambulismo è raro, non c’è nulla di cui preoccuparsi poichè potrebbe trattarsi di una fase della crescita. In altri casi di maggiore frequenza sarà opportuno consultare il medico evitando, il più possibile, l’utilizzo di farmaci.

Sonnambulismo infantile: cose fare?

Che si tratti di sonnambulismo calmo o agitato, che sia frequente o raro, esso ha sempre il suo rimedio. La prima cosa da sapere è che è fortemente consigliato non svegliare il bambino se non è in pericolo evidente. Bisogna parlare con lui con calma e accompagnarlo nel suo letto. I sonnambuli non hanno memoria di quanto accadde durante la notte e se nessuno li sveglia, il loro sonno riprende tranquillo fino alla mattina seguente. Nel caso di sonnambulismo agitato, cioè se il bambino cammina, si muove o si agita, è bene pensare prima a come bloccare l’accesso alle scale o chiudere le vie di fuga durante la notte.

E’ anche necessario sapere che le forme di sonnambulismo troppo frequenti possono influenzare la salute del bambino, soprattutto se si fa ricorso a qualche farmaco particolare. Se questi episodi compaiono 2-3 volte a settimana bisogna decisamente consultare un medico. Allo stesso modo, se il disturbo è ancora presente dopo la pubertà, il medico può consigliare come agire e decidere e se è necessario, iniziare un trattamento mirato per i disturbi del sonno.

L’uso dei farmaci non risulta quasi mai necessario, tantomeno in quei casi in cui il sonnambulismo è associato ad altri disturbi come enuresi, incubi notturni o se esiste un’anamnesi familiare con presenza del 60-80% di casi di sonnambulismo. Pare possano essere molto efficaci i farmaci omeopatici.

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