Il mal d’orecchio nel bambino: diagnosi, terapia e “vigile attesa” dell’otite media

di Cinzia Rampino


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L‘Otite è un’infezione dell’orecchio causata solitamente da batteri; essa si verifica quando si accumula liquido nell’orecchio medio. Male alle orecchie può venire in altre situazioni come nel caso del raffreddore che può causare dolore (anche senza otite) a causa del catarro che si crea dietro al naso.

Otite: diagnosi

L’otite è una delle patologie più frequenti nei bambini. La diagnosi richiede:

  • Uso di otoscopio
  • Valutazione dei sintomi generali quali febbre e dolore
  • Presenza di versamento all’interno dell’orecchio medio (possibile con otoscopia o altre metodiche).

Otite: terapia e “Vigile Attesa”

Anni fa la terapia era sin da subito antibiotica. Da anni si parla di “Vigile Attesa” intesa come l’astensione dalla prescrizione dell’antibiotico per le prime 48-72 ore dalla diagnosi di otite media acuta. Essa può essere applicata a bambini di età compresa fra 6 mesi e 2 anni, con forma monolaterale e non grave. La scelta deve essere fatta dal pediatra.
PER IL DOLORE DARE PARACETAMOLO O IBUPROFENE E NESSUN ALTRO FARMACO. Le gocce a poco/nulla servono e in caso di perforazione potrebbero dare problemi. Quindi sono da dare solo dopo visita del pediatra.
Ogni situazione va valutata caso per caso, bambino per bambino e in base a fattori di rischio di affidabilità dell’assistenza intesa sia come competenza della famiglia, sia come reperibilità del pediatra. In caso di urgenza un medico che non conosce la famiglia potrà fare quello che ritiene più opportuno ed eventualmente prescrivere fin subito l’antibiotico.
In sostanza, la vigile attesa deve essere valutata nel singolo caso e condivisa con i genitori e può essere applicata solo nel caso in cui sia garantita la possibilità di follow-up (telefonico e/o clinico) entro 48-72 ore. In assenza di dati di evidenza, la scelta della modalità di contatto entro 48-72 ore e dell’utilizzo di una prescrizione antibiotica posticipata è lasciata al giudizio del medico, sulla base del contesto clinico.

Dott. Alberto Ferrando
www.ferrandoalberto.blogspot.it

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