Ritenzione idrica: come sconfiggerla

di francesca


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La ritenzione idrica è un disturbo diffuso, che colpisce soprattutto le donne. Si stima, infatti, che il 30% della popolazione italiana femminile ne soffra. Causa del problema possono esistere gravi patologie e/o disfunzioni cardiache o renali, infiammazioni severe e reazioni allergiche. Spesso però il principale responsabile della ritenzione idrica è uno stile di vita sbagliato.

Ritenzione idrica indica la tendenza da parte dell’organismo a trattenere liquidi. Il ristagno di questi fluidi avviene generalmente nelle zone predisposte all’accumulo di grasso (addome, cosce e glutei).

Il segno principale della ritenzione idrica è l’edema, una condizione in cui l’accumulo di liquidi nei tessuti ne causa un anomalo rigonfiamento. A causa dell’alterata circolazione venosa e linfatica insieme a questi liquidi ristagnano anche numerose tossine che alterano un metabolismo cellulare già compromesso dal ridotto apporto di ossigeno e nutrienti.

Per verificare l’effettiva presenza del disturbo esistono molti test, tra cui l’esame del peso specifico delle urine. Qualora non si voglia o non si possa effettuarli, è possibile effettuare un test manuale: premere con forza il pollice sulla parte anteriore della coscia per un paio di secondi. Se dopo aver tolto il dito rimane ben visibile l’impronta siamo con tutta probabilità in presenza di ritenzione idrica.

Rimedi per la ritenzione idrica

La cura della ritenzione idrica si basa sulla correzione delle cause che hanno dato origine al disturbo. In assenza di patologie importanti, il maggiore responsabile della ritenzione idrica è lo stile di vita.

Vanno dunque eliminate alcune abitudini poco salutari che favoriscono la ritenzione idrica: fumo, alcool, sovrappeso, abuso di farmaci e caffè, abiti troppo stretti, tacchi troppo alti e scarsa attività fisica. L’arma migliore per combattere la ritenzione idrica è comunque l’attività fisica. Il movimento, eseguito regolarmente, contribuisce infatti a riattivare e rinforzare il microcircolo. L’esercizio più indicato in questi casi è una passeggiata. La corsa, l’aerobica, lo spinning, il sollevamento pesi, e più in generale gli sport che prevedono frequenti impatti con il terreno (pallavolo, tennis, jogging, corsa) sono invece controindicati. Una valida alternativa è rappresentata dal nuoto e dalla bicicletta. Al termine della seduta lo stretching con le gambe in alto, che favorisce il ritorno venoso e l’eliminazione delle tossine prodotte. Anche una sauna o un bagno turco stimolano il drenaggio dei liquidi e l’eliminazione di tossine. Può essere utile posizionare un cuscino sotto il materasso dalla parte dei piedi.

La dieta contro la ritenzione idrica

E’ importante alimentarsi in maniera corretta per evitare o ridurre la ritenzione idrica: consumare molta frutta e verdura ed in particolare quella ricca di acido ascorbico (Vitamina C), che protegge i capillari sanguigni. Gli alimenti più ricchi di Vitamina C sono: alcuni frutti freschi (quelli aciduli, agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie ecc.), alcune verdure fresche (lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti ecc.), alcuni ortaggi freschi (broccoli, cavoli, cavolfiori, pomodori, peperoni) e tuberi (patate soprattutto se novelle).

Ingerire un buon quantitativo di fibra alimentare che aumenta la motilità intestinale ed allontana il pericolo di stitichezza, un disturbo che ostacola il deflusso venoso a livello addominale. Fondamentale bere moltissima acqua (almeno 2 litri al giorno): è infatti una delle soluzioni più semplici ed efficaci per combattere la ritenzione idrica. E’ consigliato l’utilizzo di acque oligominerali o minimamente mineralizzate. Da evitare invece: il sale ed il sodio in esso contenuto, che favoriscono la ritenzione idrica dell’organismo.

Fonte: Antiaging Club
www.antiagingclub.it

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