Le 7 frasi ti fanno sentire una mamma inadeguata, ecco come rispondere

di Elisa Malizia


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Si dice sempre che in Italia ci siano 60 milioni di allenatori di calcio, ma anche in fatto di giudizi non richiesti sulla maternità e la gestione dei figli non ce la caviamo certo male! Non solo persone senza figli, ma anche le altre mamme emettono sentenze sotto forma di domande insinuanti ed espressioni perplesse. Queste domande lasciano la sensazione sgradevole di essere inadeguate, di non essere una mamma all’altezza del suo compito e si finisce per sentirsi insicure e timorose. In realtà ogni mamma è diversa, come lo è ogni figlio e ogni situazione familiare, quindi non lasciatevi mai impensierire troppo dai commenti altrui: sana autocritica sempre, sensi di colpa mai! Per mettere il curioso al suo posto, non c’è arma migliore dell’ironia, ferma e sicura: ecco qualche risposta utile!
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Maternità

1) Ancora lo allatti? Questa è una delle domande che spesso vengono rivolte alle mamme che allattano figli nati da più di 6 o 7 mesi. Smettere di allattare è una scelta, così come lo è decidere di nutrire così il proprio figlio, scelta tra l’altro condivisa da molte mamme vip. Se non avete intenzione di spiegare le vostre ragioni, usate l’ironia e replicate così: “non mi pare stia per diplomarsi, posso allattare ancora per un po’!”

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2) Non lo hai allattato? Il rovescio della medaglia: se per qualche ragione non avete voluto o potuto allattare il vostro bambino, ecco la sconosciuta mamma di turno che vi considera una mamma di serie B. Anche in questo caso, se volete, potete spiegare le vostre ragioni, ma se ritenete che non siano fatti di nessuno potete sempre rispondere “di solito lo allatta la mia vicina, ma è in vacanza e quindi oggi biberon”.

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3) Torni già al lavoro? Nulla impedisce alle mamme di tornare al lavoro: se vi sentite bene e sapete di lasciare il vostro bambino in ottime mani non dovete sentirvi in colpa! Non lo state abbandonando in un parco, gestite la vostra maternità secondo i vostri principi, non quelli altrui. Come rispondere, però, all’insinuante domanda? Con un’altra domanda, diretta e semplice: “perché no?”

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4) Lo mandi all’asilo nido? Sì, vostro figlio frequenta, felice e soddisfatto, un asilo nido. Spesso per le mamme lavoratrici è una necessità, altre volte una scelta precisa, dettata dalla volontà di spingere il piccolo a socializzare e imparare a stare tra estranei e coetanei. Solitamente questa domanda viene rivolta da chi ha un codazzo di sorelle, cognate, mamma e suocera pensionate che possono prendersi cura del bambino mentre la mamma lavora o fa altro, quindi la risposta può essere proprio questa: “se vuoi domani mattina alle 7:30 lo porto da te”.

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5) Lo fai dormire in braccio? Lo vizi! Ecco cosa dicono mamme, suocere e altre madri non interpellate sull’argomento. Se, però, questo è il sistema più rapido e sicuro per far addormentare vostro figlio, usatelo! A chi avrà da ridire potrete sempre rispondere che amate i bicipiti ben definiti!

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6) Ancora il ciuccio alla sua età? L’uso del ciuccio apre dibattiti infiniti, specie in quei luoghi che trasudano scienza, come i parchi di città e il parrucchiere. Ebbene, vostro figlio non vuole abbandonare il ciuccio? Lasciateglielo! I pediatri sono quasi tutti concordi nell’affermare che fino agli 8 o 9 anni non c’è da preoccuparsi particolarmente e, se voleste aiuto in tal senso, avete a disposizione medici ben più preparati delle vostre conoscenti. Cosa rispondere a questa domanda sgradevole? Semplice: “hai mai visto in giro adulti col ciuccio?”.  Prima o poi lo lascerà, non sentitevi in ansia!

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7) Ma tu non hai pazienza! Solitamente è il papà dei bambini a rimproverarvi un’eccessiva dose di nervosismo, mentre si lancia sui divani del salotto che voi avete appena sistemato, dopo aver lavorato per ore fuori casa, aver fatto la spesa, aver preparato la cena e pulito la casa. Educare i bambini senza alzare la voce è il sogno di ogni mamma, ma a volte la pazienza si esaurisce e l’urlo scappa. Chiedete al papà dei vostri figli di non essere semplicemente un compagno di giochi, ma anche un aiuto per voi. Se il vostro lui proprio non capisce, potete sempre replicare: “ok, io domani mi iscrivo ad un corso di yoga, ai bambini, alla cena ben cucinata e sana e alla casa ci pensi tu!”

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