Dislessia nei bambini: Sintomi, diagnosi, cura, test e legge

di francesca


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La dislessia è un disturbo dell’apprendimento e si individua nel corso delle scuole elementari, o già dall’ultimo anno di scuola materna se i bambini vengono avviati ad una pre-alfabetizzazione. La dislessia nei bambini si può manifestare sotto diverse forme, come:

  • Difficoltà nella lettura, quindi, disortografia (errori ortografici) o disgrafia (se lo stesso corpo di scrittura non è chiaro)
  • Difficoltà di calcolo e, di conseguenza, problemi con la matematica
  • Difficoltà nel mettere le cose in ordine

Un bambino dislessico ha difficoltà, quindi, nel ricordare le parole che legge o che sente, così come nello scriverle e nel pronunciarle. Specialmente con parole nuove, la difficoltà è maggiore perchè, a differenza degli altri, non riesce a mettere in ordine le lettere che formano la parola e solitamente inverte il senso delle stesse, cambiando quelle di destra con quelle di sinistra. I suoi occhi, a volte, si muovono in modo irregolare e non uniforme quando legge.

E’ bene precisare che la dislessia non è una patologia né una malattia, bensì un disturbo su base neurologica.

Dislessia bambino: diagnosi e test

In genere, il bambino dislessico appare brillante e molto intelligente ma è in grado di leggere  scrivere in maniera scarsa. Il suo disturbo non si manifesta mai come un vero e proprio deficit di apprendimento. Il bambino dislessico non resta mai troppo indietro rispetto agli altri ed è per questo che si tende a considerarlo soltanto pigro o svogliato.

I test di apprendimento devono essere somministrati oralmente,in quanto, affidandosi solo alla scrittura il risultato potrebbe essere  fuorviante. Tuttavia, sono proprio test sulla scrittura e sulla lettura che riescono a diagnosticare la dislessia.

In fase di diagnosi è molto importante comprendere quali possono essere le strategie compensative e adattive che il bambino mette in atto rispetto al suo deficit. Le difficoltà che il bambino avverte spesso portano lo stesso ad attuare un comportamento di debolezza o di aggressività dovuto al sentirsi “diverso” e “incapace”. Si può altresì evidenziare una certa difficoltà nel mantenere l’attenzione tanto che si consiglia un sostegno all’apprendimento attraverso l’esperienza pratica: la sperimentazione, l’osservazione, e i supporti visivi.

Dislessia bambini: sintomi vista, lettura, scrittura

Il bambino dislessico può lamentare

  • Vertigini
  • mal di testa
  • dolori di stomaco durante la lettura
  • Egli è confuso con lettere, numeri, parole, sequenze o spiegazioni verbali
  • Nella lettura o scrittura mostra ripetizioni, aggiunte, trasposizioni, omissioni, sostituzioni, inversioni di lettere, numeri e parole
  • Sembra avere difficoltà con la vista, tuttavia, alla visita oculistica non si rivela alcun problema
  • Estremamente appassionato, lungimirante e attento, manca però di percezione della profondità e vista periferica
  • Legge e rilegge con poca comprensione

Dislessia bambini: sintomi nell’udito e nel linguaggio

  • Ha un udito sviluppato e spesso si lascia distrarre dai suoni
  • Ha difficoltà a trasformare i pensieri in parole o lascia la frase incompleta
  • Balbetta sotto stress; traspone frasi, parole e sillabe quando parla

Dislessia bambini: sintomi e abilità motorie

  • Nel movimento può risultare non coordinato e disinteressato agli sport di squadra
  • Ha una certa tendenza ad ammalarsi quando fa troppo movimento
  • Può essere ambidestro, e spesso confonde destra e sinistra, sopra e sotto

Dislessia bambini: sintomi nella gestione del tempo

  • Ha difficoltà a capire il tempo, ad imparare informazioni in sequenza e di essere puntuale
  • Ha difficoltà a leggere l’ora
  • Nel calcolo matematico mostra dipendenza dal conteggio con le dita ma non riesce a fare i conti sulla carta

Dislessia bambini: sintomi memoria e cognizione

  • Ha ottima memoria a lungo termine rispetto ad esperienze, luoghi e volti
  • Ha invece scarsa memoria per le sequenze di fatti e di informazioni che non ha sperimentato
  • Pensa soprattutto con le immagini e i sentimenti

Dislessia bambini: cura e legge

Quando il bambino si accorge di avere difficoltà di questo genere, tende a isolarsi e a relazionarsi poco e male con gli altri. Specialmente tra i banchi di scuola, il bambino affetto da dislessia trova molte difficoltà di apprendimento. Se i sintomi non sono ben noti agli stessi insegnanti, il bambino, di solito, viene giudicato pigro o distratto.

E’ un fatto frequente però, che i bambini dislessici siano più portati, se non addirittura a eccellere rispetto ai loro coetanei, nelle arti creative come il teatro, la danza, il disegno. Scientificamente si ritiene che la causa principale della dislessia, sia da ricercare a livello sinaptico.

La Legge 8 ottobre del 2010 prevede la trattazione della dislessia come disturbo dell’apprendimento. Sin dal 2009 la dislessia è stata riconosciuta come sensibile di una trattazione adeguata sia durante l’anno scolastico, sia in sede d’esame. Gli specialisti coinvolti nella riabilitazione di questo disturbo sono molti e vanno dal pediatra, al logopedista, psicologi infantili e dell’apprendimento, neuropsichiatra infantile, lo psicomotricista e l’educatore.

Prima di tutto è importante capire che quando un bambino è dislessico, vede lettere o parole invertite o confuse ma che in ciò non c’è niente di sbagliato: il problema, infatti, sta nel modo in cui la mente interpreta ciò che gli occhi vedono, quale illusione ottica della stampa.

Non tutti i bambini dislessici, inoltre, sono uguali. Ogni dislessico ha il suo profilo ed è bene distinguere la dislessia da qualsiasi altro disturbo infantile. L’elenco dei sintomi non è e non sarà mai esaustivo. Tuttavia, se un bambino ha difficoltà con l’ortografia e la scrittura, e presenta anche alcuni di questi segni identificativi che rientrano in una specifica difficoltà nell’apprendere, potrebbe essere il momento di pensare a una valutazione professionale. Di solito se la dislessia non viene diagnosticata per tempo, può condizionare una persona per tutta la vita. La perdita di autostima è la prima conseguenza. Questa porterà il bambino durante la crescita, a compiere delle scelte basate più sugli insuccessi accumulati che sulle proprie attitudini.

Il lavoro sinergico dell’equipe scuola-terapeuti e famiglia, può aiutare un bambino dislessico, nel proprio percorso di crescita, a migliorare nettamente la sua condizione mentale di deficit. Il ragazzo dislessico impara a superare gli ostacoli e a nutrire sempre più fiducia in se stesso e nelle sue capacità.

A scuola i bambini possono usufruire di supporti adatti quali computer e software adatti. Nel caso di discalculia, il bambino utilizzerà la calcolatrice.

E’ doveroso, per esempio, non sovraccaricarlo di impegni e compiti, sottolineando la difficoltà all’apprendimento. E’ bene, invece, incoraggiare quelle che sono le sue attitudini, proteggendolo, senza viziarlo, da inutili situazioni imbarazzanti e da carichi troppo onerosi.

La dislessia è ancora oggi oggetto di studio anche se la Ricerca, soprattutto in Italia, è lenta per via delle difficoltà finanziarie dell’Università.

Un punto importante è informare la scuola, fare sensibilizzazione e diffondere le conoscenze attualmente acquisite tra i terapisti della riabilitazione. Questo favorirebbe sicuramente la non cronicizzazione del problema, migliorando l’accoglimento e la consapevolezza dello stesso.

Nell’ottica della sensibilizzazione molti personaggi famosi hanno dichiarato la loro dislessia: da Orlando Bloom a Tom Cruise ad Einstein lottando contro il “tabù del non parlare” ma di trasmettere al bambino che seppur dislessico può realizzare i propri sogni.

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