La celiachia nei bambini

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Si tratta di una condizione geneticamente determinata, che si calcola interessi all’incirca una persona su 100-150 anche se, probabilmente, si tratta di una stima ancora in difetto.

Questa intolleranza, ovvero l’incapacità di digerire e assorbire alcune proteine, provoca una risposta immunitaria abnorme verso di esse da parte della mucosa intestinale. Questo genera un’infiammazione cronica portando al danneggiamento della mucosa stessa. La conseguenza è la scomparsa dei villi intestinali e la perdita della corretta funzione di assorbimento da parte dell’intestino.

Quando si manifesta la celiachia
Nella sua forma tipica, la celiachia si manifesta alcuni mesi dopo l’introduzione del glutine nella dieta, quindi a breve distanza dall’inizio dello svezzamento.
La malattia celiaca può, però, anche svilupparsi in forme meno facilmente riconoscibili e in vari momenti della vita.

Come si effettua la diagnosi di celiachia
Si parte, inizialmente, dall’osservazione dei sintomi che però non sono sempre chiari.
Ad oggi esistono dei semplici esami del sangue che verificano la presenza di anticorpi specifici antigliadina, IgA e IgG, e di anticorpi anti-transglutaminasi (tTG), prodotti in risposta alla presenza di glutine se questo è percepito dall’organismo come sostanza estranea e pericolosa.
Esistono inoltre esami che permettono di verificare la presenza di alterazioni nell’assorbimento intestinale.
La diagnosi vera e propria di celiachia richiede, però, la biopsia intestinale.

Quali sono i sintomi della celiachia
Nella forma tipica, si osserva, nei bambini intorno all’anno di età, un arresto della crescita, con perdita di massa muscolare e addome gonfio. Il bambino appare apatico e irritabile, e si alimenta malvolentieri. Spesso è presente diarrea, con feci untuose e maleodoranti per la presenza di alimenti indigeriti.
Nel bambino più grande e nell’adulto le manifestazioni sono spesso atipiche e non necessariamente a carico dell’apparato digerente. Si tratta, comunque, di sintomi dovuti allo stato di malnutrizione: anemia, il persistere di ulcere in bocca, stanchezza persistente, irregolarità mestruali. Possono, ovviamente, essere presenti dolori addominali e diarrea. Per le sue caratteristiche, dunque, la malattia che si manifesta tardivamente è più difficile da riconoscere, poiché i sintomi sono più vaghi e comuni ad altri disturbi. Talvolta è presente dermatite erpetiforme. Inoltre, la malattia celiaca è associata a molteplici malattie a patogenesi autoimmune quali diabete mellito insulino-dipendente, tiroiditi autoimmuni, connettiviti, morbo di Addison ed altre. Esistono infine forme silenti, senza sintomi evidenti, e potenziali, in cui si osserva la presenza degli anticorpi antigliadina ma con biopsia intestinale normale.

Come si cura la celiachia
L’unica cura consiste nell’eliminazione del glutine dalla dieta. L’alimentazione senza glutine, o gluten free, richiede una notevole attenzione: tanti sono gli alimenti di uso comune che non possono essere utilizzati (pane, pasta, pizza, grissini, molti tipi di alimenti confezionati). Talvolta il glutine è presente in tracce, anche in alcuni farmaci: il celiaco deve fare attenzione e informarsi su ogni prodotto che desidera utilizzare.
Carne, pesce, verdure, riso e mais possono essere utilizzati liberamente. Inoltre, sempre più spesso sono presenti in farmacia e negli scaffali dei supermercato prodotti che riportano la dicitura gluten free e/o l’apposito simbolo con la spiga di grano sbarrata: tali prodotti sono preparati con farine non contenenti glutine e possono essere utilizzati liberamente.
Una dieta priva di glutine consente di ripristinare il corretto funzionamento intestinale in 3-6 mesi nei bambini in cui la diagnosi è precoce.
Per maggiori informazioni sul modo in cui mantenere un’alimentazione sicura, si consiglia di visitare il sito dell’Associazione Italiana Celiachia. Sono disponibili anche numerose ricette per celiaci.