La pelle dei neonati è un universo in continua evoluzione. Dallo stato di salute della pelle, i genitori possono comprendere molte cose sul benessere dei loro pargoletti. È impossibile non commuoversi guardando la pelle dei neonati. Appare più rosea, liscia e morbida rispetto a quella di un adulto. Ma non bisogna fermarsi alle apparenze: la […]
Le più belle poesie sul mare da leggere con i bambini
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Il bello del mare
Di cose belle il mare ne ha a vagoni:
la festa di milioni di ombrelloni,
l’acqua per nuotare,
il remo per remare,
il suo chiaro turchino,
il secchiello col pesciolino,
l’onda dietro l’onda.
La conchiglia sulla sponda,
il corpo abbronzato,
il baretto col gelato.
I giochi dei bambini,
i loro costumini.
Di cose belle il mare ne ha milioni,
l’aeroplano e gli aquiloni
un certo profumo antico
e il ricordo di un amico.
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Mare
(di Giovanni Pascoli)
M’affaccio alla finestra, e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l’onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l’acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d’argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?
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Agosto
(di Federico Garcìa Lorca)
Controluce a un tramonto
di pesca e zucchero.
E il sole all’interno del vespro,
come il nocciolo in un frutto.
La pannocchia serba intatto
il suo riso giallo e duro.
Agosto.
I bambini mangiano
pane scuro e saporita luna.
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Il granchiolino in vacanza
(di Vivian Lamarque)
Viva viva le vacanze!
un promosso granchiolino
passeggiava in su e in giù
sulla spiaggia in costumino.
Niente scuola stamattina!
Finalmente potrò farmi
una bella gitarella!
Mentre andava beatamente
…zac! un bimbo se lo prende
e lo infila in un secchiello,
poverino poverello.
Il sole scotta,
l’acqua manca,
perde il granchiolino ogni speranza:
che bruttissima vacanza!
Ma ecco un’onda salvatrice:
il secchiello si rovescia,
fugge fugge il granchiolino
dal temibile bambino.
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Il mare è tutto
(di Sandro Penna)
Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo di gioia.
E tutto è calmo.
Onda dopo onda
Onda dopo onda
la barchetta si orienta;
dritto l’albero,
gonfia la vela,
la barchetta quasi vola;
fresca l’aria pizzicante
culla lo scafo dolcemente;
tutto intorno il mare tace,
che silenzio, che gran pace!
Improvvisa e minacciosa
un’ombra avanza maestosa
ed oscura la distesa;
un boato spaventoso
turba l’ora del riposo.
La barchetta atterrita
or s’avvede prontamente
del fattaccio imminente:
una nave grande, imponente,
sembra un condominio galleggiante,
le si avvicina travolgente.
Tardi è ormai per rimediare,
la sta quasi per speronare;
pronta è per lei la fine
di un’esistenza intensa e lieve
trascorsa fra cielo e mare,
fra le isole più belle,
a parlare con le stelle.
Ecco che nel gran tumulto
il mare perturbato
alta, alta la solleva,
amico insperato.
Imponente e spumeggiante,
gorgogliante flutto amico
tale e quale braccio antico
di velluto e falpalà,
dolce, dolce l’adagia
e la sposta un po’ più in là.
Salva e lieta la barchetta
può riprendere il percorso,
felice tra sé di avere
un amico così grosso:
viva, viva il mare mosso!
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