Trova funghi in giardino e un’app gli dice che sono commestibili: solo dopo averli mangiati, scopre la verità

di Redazione


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Brutta disavventura per un uomo di 55 anni che vive a Windham, in Ohio. Mentre stava tagliando il prato della sua abitazione, ha notato 4 grossi funghi e, dopo averli fotografati, li ha sottoposti al giudizio di un’app utilizzata per riconoscere piante e miceti.

Di fronte alla sua richiesta, il responso dell’app è stato chiaro, poiché sono stati indicati come commestibili. Il 55enne, che si chiama William Hickman, ha preso i funghi, segnalati come Calvatia gigantea e ha deciso di utilizzarli in cucina. Ha dunque preparato un piatto di pasta, mangiandola il giorno stesso. Dopo alcune ore, però, qualcosa è andato storto.

In realtà, infatti, i funghi appartenevano alla famiglia Amanita, potenzialmente mortale. Trascorse 8 ore da quel pasto, l’uomo ha iniziato a provare dolori lancinanti e vomitare. A quel punto la moglie Tammy ha fatto una nuova foto ai funghi, inviandoli al centro antiveleni: hanno così appreso che si trattava di funghi velenosi e gli è stato anche detto di recarsi subito in ospedale.

Quando sono arrivati presso la struttura sanitaria, i medici – riporta la CNN – hanno detto loro di prepararsi al peggio. I reni e il fegato di Hickman rischiavano di cedere, quindi è stato disposto il trasferimento urgente presso lo University Hospital di Cleveland. Qui, per fortuna, i medici hanno salvato la vita del 55enne.

Per fortuna, il dottor Pierre Gholam, un epatologo dell’University Hospital che ha curato decine di persone avvelenate dai funghi, è tra gli ideatori di un antidoto “non ancora approvato dalla FDA”, un estratto della pianta del cardo mariano chiamato silibinina che deve essere somministrato rapidamente per contrastare gli effetti delle tossine sul fegato. Windham ha ricevuto l’antidoto entro 72 ore: “Molte persone si sono impegnate per salvarmi”, ha detto. Adesso sarà necessario un lungo periodo di riabilitazione.

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