Pippo Baudo e Sanremo: una lettera d’amore al Festival della musica italiana

di Redazione
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“Tu sei molto più di un semplice Festival, ti ho sempre considerato un rito collettivo”, scrive Pippo Baudo in una lettera pubblicata su La Stampa, indirizzata al Festival di Sanremo.

Parole cariche di affetto e nostalgia, che raccontano l’importanza della kermesse musicale nella storia italiana. “Davanti al tuo sipario che si spalanca, l’Italia si ferma, ascolta e si ritrova. Sei specchio della nostra società, ne rifletti gioie e dolori, in tutte le sue declinazioni ed evoluzioni”, aggiunge il conduttore, protagonista indiscusso della manifestazione per oltre mezzo secolo.

Un legame che parte dal 1958

Il primo incontro di Baudo con Sanremo risale al 1958, attraverso lo schermo di un televisore appena acquistato. “Ricordo come fosse ieri la sera di quel primo febbraio. Fu in quel frangente che il Festival cambiò faccia, quando un giovane cantautore di nome Domenico Modugno spalancò le braccia al cielo e, con la sua ‘Nel blu dipinto di blu’, non solo vinse, ma fece decollare anche i sogni di un’intera nazione”.

L’esordio all’Ariston e l’aneddoto su Louis Armstrong

Dieci anni dopo, nel 1968, Pippo Baudo debuttò come presentatore del Festival. “Con la sfrontatezza e il coraggio della gioventù, mi gettai tra le tue braccia e tra quelle del pubblico”, scrive, ricordando l’emozione del suo primo Sanremo. Tra gli episodi più memorabili, la presenza di Louis Armstrong, che si esibì con una jam session improvvisata, ignaro di essere in gara. “Lo allontanai bonariamente dal palco per esigenze di scaletta”, racconta Baudo, sottolineando come quel momento sia rimasto inciso nella storia della manifestazione.

I talenti scoperti grazie al Festival

Nella sua lunga carriera, Pippo Baudo ha avuto il privilegio di scoprire e lanciare alcuni dei più grandi artisti della musica italiana. “Sono davvero tanti i talenti che, con la tua benedizione, ho avuto la fortuna di scoprire. Cito per brevità Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli e Giorgia, ma la lista sarebbe davvero lunghissima”. Oltre all’intuito e alla fortuna, Baudo sottolinea il coraggio di puntare su artisti innovativi, come accadde nel 2007 con Simone Cristicchi e la sua intensa “Ti regalerò una rosa“.

Il cuore di Sanremo: le canzoni

Baudo ribadisce che la vera anima del Festival risiede nella musica. “Ecco perché, caro Sanremo, sono convinto che il cuore pulsante della tua storia siano le canzoni. Senza di esse, anche tu, con tutto il tuo splendore, rischieresti di spegnerti”. Un omaggio sentito alla kermesse, che ha saputo rinnovarsi nel tempo senza mai perdere la sua identità.

Il futuro del Festival e gli omaggi ai grandi conduttori

Nella lettera, Baudo riconosce il lavoro svolto negli ultimi anni da Carlo Conti, Claudio Baglioni e Amadeus, che hanno saputo rispettare e rilanciare la manifestazione. “Finché ci saranno canzoni capaci di toccare l’anima, il tuo futuro sarà luminoso”, scrive, guardando con fiducia ai prossimi anni di Sanremo.

Gli ospiti internazionali e un augurio speciale

Baudo conclude il suo tributo ricordando alcuni degli ospiti internazionali più iconici della storia del Festival, tra cui Whitney Houston, Madonna e Bruce Springsteen. Infine, il suo augurio: “Ti auguro di continuare a splendere, nel segno della bellezza, fino a raggiungere e superare il secolo di vita”.

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