Quali sono e come funzionano le app dell’amore

di Cinzia Rampino


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Sono circa 5.000 le app dell’amore ad oggi esistenti, dove per app dell’amore si intende un’applicazione da smartphone che consente di cercare un partner. Ma come funzionano questi software che nel corso di pochi anni si sono moltiplicati a vista d’occhio e perchè hanno così tanto proliferato?

Il motivo del loro successo è facilmente spiegabile: l’amore è entrato in una nuova era, quella web, in cui è stato necessario dotarsi di strumenti di incontri on line. Non solo per velocità, per comodità, per “furbizia” come si potrebbe credere; ma anche per esigenza relazionale, ovvero per il bisogno psico-fisico di incontrarsi e conoscersi in quello spazio che ormai frequentiamo più di qualunque altro: lo smartphone.

Le app dell’amore non sono poi così squallide come si tende ancora a credere, tanto che uno psicologo americano dell’Università di Chicago ha dimostrato come il 35% di un campione di coppie che si sono sposate tra il 2005 e il 2012 si era conosciuto proprio on line.

Come funzionano le app di dating o dell’amore?

In genere si basano su un algoritmo che incrocia le tipologie di partner possibili in base alla app di riferimento. Ad esempio, se siete su una app di incontri tra eterosessuali, la app vi farà vedere partner papabili in base alle vostre caratteristiche personali e alle caratteristiche di un potenziale partner che l’algoritmo ritiene buono per voi.

Inoltre, l’app, vi mostrerà tantissimi candidati con foto, caratteristiche e …. oggi persino con dati particolari come l’odore. Già, perchè questa è la nuova frontiera delle app di coppia: riuscire a combinare i candidati secondo caratteristiche difficilmente apprendibili tramite lo smartphone.

Quali sono le app dell’amore?

Ci sono app di dating per tutti i gusti:

Meetic, Match.com, Tinder, Badoo, Ok Cupid, Zoosk, PlentyOfFish, Momo, Lovoo, eHarmony, Chemistry.com, Happn, Skout…
Ci sono app di incontri per soli ricchi come Luxy, per over 60 come Stitch, per chi vuole solo un incontro di sesso come Pure, con presentazione video come Tickr, per il sesso a tre come 3ender, per gay e lesbiche (Grinder, Onlywomen, Brenda…), per amore tra vegetariani come Veggiedate ma anche per sposati in cerca di avventure come AshleyMadison e quello che abbina gli odori come Smell.dating.

Il segreto del successo delle app di coppia e di incontri, dicono le voci di chi le usa, tuttavia, non è la loro capacità di mettere insieme, per quanto ci provino, le persone giuste, bensì, la loro capacità di far incontrare le persone. Non solo le persone, ma quelle motivate a cercare un partner, selezionandole, catalogandole, scremandole come farebbe una buona agenzia matrimoniale che, peraltro, hnnoa perso largamente terreno dalla nascita delle app dell’amore.

I rischi delle app di dating, si sa, sono molti. Forse di più che nella vita reale, dove il contatto visivo, la conoscenza, il gruppo di pari mette al riparo dalle fregature. In questa direzione, infatti, si stanno dirigendo proprio le ultime ricerche della scienza e dei governi, che pare inizino ad accettare di buon grado l’esistenza di questi strumenti relazionali innovativi, strani ma in fondo evoluti, dell’amore 2.0.

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