In un articolo precedente a questo, avevamo spiegato, quale fosse il modo migliore per candidarsi on line.
Oggi, ci addentriamo sulle buone pratiche della selezione e ricerca di lavoro attraverso i social media e in social network.
Partiamo dai dati diffusi dallo studio Adecco #socialrecruiting:
(In Italia la ricerca è stata condotta su 7.597 candidati e 269 selezionatori)
A livello globale, i risultati mettono in evidenza che i social media giocheranno sempre di più un ruolo chiave nel processo di ricerca e selezione.
Assodato che per cercare lavoro sui social media bisogna avere un profilo personale sui social più utili (Sito web personale o aziendale, Twitter, Facebook, LinkedIn) è bene dare un’importanza quasi assoluta a quella che viene definita la reputazione dei candidati sui social media.
Perchè?
Ce lo spiega sempre Adecco: “Nella ricerca attraverso i profili dei potenziali candidati, i selezionatori controllano non solo il cv (precedenti esperienze di lavoro, riconoscimenti professionali e successi) ma anche informazioni sulla personalità dei candidati.
Un quarto degli intervistati (25,5%) ammette di aver rifiutato un candidato a causa dei contenuti o delle foto pubblicate sul suo profilo. Particolare attenzione è anche rivolta ai commenti postati, soprattutto quelli che possono violare i regolamenti universitari o del posto di lavoro. Tuttavia, la maggioranza dei candidati in cerca di occupazione spesso sottovaluta la rilevanza professionale dei profili personali”.
Un altro aspetto significativo è l’importanza che le relazioni online ricoprono nella selezione e nella ricerca di lavoro. Chi ha una rete più “ricca” ottiene risultati migliori in termini di contatti con i recruiter e maggiori possibilità di assunzione. Infatti, i candidati con una buona rete online hanno maggiore successo rispetto a quelli con una buona rete offline.
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