Bambini in auto, 4 regole per la loro sicurezza

di Claudia Scorza


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L’auto è uno dei mezzi di trasporto più utilizzato in Italia e sono molti i genitori o i nonni che si trovano a trasportare i bambini in auto quotidianamente. Ma siamo sicuri di conoscere veramente la normativa? I dubbi sono frequenti e le misure di sicurezza da adottare non sono mai abbastanza quando si tratta dell’incolumità delle persone. Per quanto riguarda i bambini, ci sono diversi aspetti da considerare, ad esempio quelli legati al peso, alla statura e all’età, che spesso vengono ignorati perché si pensa sempre o che in città gli incidenti non capitino o che i tratti siano brevi, o ancora che non ci possa capitare niente di grave. Non c’è errore peggiore di sottovalutare la pericolosità delle strade, soprattutto se dalle nostre scelte dipende la salute di altri! Torniamo un po’ ai tempi della scuola guida e vediamo 4 regole da rispettare per garantire la sicurezza dei bambini in auto!

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I bambini devono utilizzare il seggiolino

Una delle prime regole da rispettare è quella del seggiolino in auto. L’art. 172 del Codice della Strada, infatti, prevede che i passeggeri di età inferiore ai 12 anni e con un’altezza inferiore a 1.50 m siano agganciati ad un dispositivo di tenuta omologato, adatto al loro peso e alla loro statura. Nello specifico, la normativa europea individua 5 tipi di seggiolini per auto. Il primo di questi è la navicella, gruppo 0, una sorta di lettino per bambini da auto da 0 a 10 kg (da 0 a 9 mesi circa), seguito dall’ovetto, gruppo 0 +, dispositivo che protegge bene testa e gambe per bambini da 0 a 13 kg (da 0 a 15 mesi circa). Subentrano poi tre tipi di seggiolini: il seggiolino gruppo 1 per bambini da 9 a 18 kg (da 9 mesi fino 4-5 anni circa) da fissare all’auto con la cintura di sicurezza, il seggiolino gruppo 2 per bambini da 15 a 25 kg (da 4 a 6 anni circa), una specie di cuscino dotato di braccioli che servono a sollevare il bambino in maniera da poter utilizzare le cinture di sicurezza dell’auto e seggiolino gruppo 3, per bambini da 22 a 36 kg (da 6 fino 12 anni circa), un seggiolino di rialzo senza braccioli con funzione analoga a quella del precedente.

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I seggiolini e l’airbag, come cambia il posizionamento

La presenza degli airbag in un’auto condiziona il posizionamento del seggiolino. Infatti, per legge, i seggiolini possono essere posizionati sia sul sedile anteriore che su quello posteriore, rispettando alcune norme: i seggiolini gruppo 0 e 0 + non possono essere posizionati sul sedile anteriore se sono inseriti gli airbag sul lato passeggero del veicolo. Per posizionare navicella e ovetto dovrete quindi far disinserire l’airbag del sedile anteriore dal vostro meccanico. Per i seggiolini del gruppo 1, 2 e 3, invece, non c’è vincolo di posizionamento anteriore o posteriore, anche se sarebbe sempre meglio disinserire gli airbag frontali o laterali in base a dove collocate il dispositivo. Il sedile centrale posteriore è il posto più sicuro per il bambino poiché è il sedile maggiormente protetto in caso di urto sia frontale che laterale. Se la vettura è provvista di airbag laterali è importante disattivarli se volete posizionare il seggiolino sul sedile posteriore. Queste norme sono importantissime perché gli airbag, in presenza di dispositivi di tenuta per bambini possono costituire un serio pericolo per il bimbo, visto il grande impatto che può provocare una volta aperto.

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L’installazione del seggiolino secondo la legge

È importante sapere le regole che definiscono la corretta installazione del seggiolino in auto per garantire a pieno la sicurezza dei nostri bambini. Il seggiolino deve essere installato obbligatoriamente in senso contrario a quello di marcia fino ai 9 kg di peso del bambino. Sarebbe opportuno mantenere questa posizione il più a lungo possibile, anche ben oltre i 10 chili. Questo perché, in caso di urto, la struttura muscolare e scheletrica del piccolo rischia di subire maggiori danni entrando in contatto con la cintura di sicurezza piuttosto che urtando il sedile del seggiolino. Quando l’altezza del bambino inizia a superare quella del poggiatesta del veicolo, allora sarà il momento adatto per invertire la posizione del seggiolino, sistemandolo nel senso di marcia del veicolo.

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Bisogna utilizzare solo seggiolini omologati

Il seggiolino deve essere omologato, ovvero conforme alla normativa europea. Per essere considerato tale, deve riportare un’etichetta con i dettagli dell’omologazione. In particolare, i dispositivi più recenti riportano la sigla “ECE R44-03” e sono gli unici seggiolini che, per legge, possono essere venduti nei negozi. Oltre alla sigla citata, ci sono altri elementi da evidenziare che contraddistinguono la regolarità del dispositivo e tra questi troviamo:

• Universal: significa che il seggiolino è compatibile con qualsiasi automobile.
• 0-18 kg: indica la fascia di peso del bambino per la quale il seggiolino è stato progettato.
• E1: indica il Paese che ha rilasciato l’omologazione (1 Germania, 2 Francia, 3 Italia, 4 Paesi Bassi, 5 Svezia, 11 Gran Bretagna, etc.).
• 02. 30 10 27: una serie di numeri che può variare a seconda del tipo di dispositivo. Ad esempio, la prima coppia di numeri indica la versione della normativa, mentre la seconda serie di numeri composta dalle sei cifre rappresenta il numero di produzione.

Se non si conosce bene chi ci fornisce il seggiolino di seconda mano, è sempre meglio acquistarne uno nuovo, in modo tale da essere sicuri che si tratti di un seggiolino omologato alla normativa più recente e quindi con standard di sicurezza maggiori.

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Se non si rispettano le norme si incorre in sanzioni

Come per tutte le violazioni del codice stradale, anche per il mancato uso dei seggiolini obbligatori per la sicurezza dei bambini provoca per il conducente del veicolo una sanzione. Tale multa va da 70,00 a 285,00 euro e comporta la perdita di 5 punti della patente. Se il conducente non è il genitore del bambino ma sul veicolo è presente anche uno dei genitori del minore, la multa viene data al genitore anziché al conducente. Questo aspetto è da ritenersi importante anche per amici o parenti a cui capita di trasportare i bambini di altri anche solo per tratti brevi: oltre al pericolo, si può incorrere in sanzioni talvolta salate.

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