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Bebe Vio, biografia e carriera sportiva della campionessa paralimpica
Bebe Vio, chi è la schermitrice italiana campionessa paralimpica. Biografia: dove è nata, quanti anni ha, qual è il suo nome completo. Cosa le è successo e quali protesi ha. Carriera sportiva, i successi e i premi. Vita privata e curiosità.
Bebe Vio
Il nome completo di Bebe Vio è Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio Grandis. Nasce sotto il segno dei Pesci a Venezia, il 4 marzo del 1997, quindi ha 26 anni. Crese a Mogliano Veneto ed è la seconda di tre fratelli.
Inizia a praticare scherma sin dall’età di cinque anni e mezzo. Quando ha 11 anni, nel novembre del 2009, viene colpita da una meningite che le causa un’estesa infezione: è necessaria l’amputazione degli arti. Dopo più di 100 giorni di ricovero, esce dall’ospedale.
Si sottopone a riabilitazione motoria e fisioterapia e, circa un anno dopo l’insorgenza della malattia, riprende l’attività sportiva di schermitrice, anche di livello agonistico, grazie a una particolare protesi progettata per sostenere il fioretto. Appare come testimonial in diversi programmi tv, per diffondere la conoscenza della scherma su sedia a rotelle e dello sport paralimpico in generale.
Nel 2009 la famiglia di Bebe Vio fonda art4sport, ONLUS di sostegno all’integrazione sociale tramite la pratica sportiva dei bambini che hanno subìto amputazioni. Qualche anni più tardi, nel 2012, lei è tra i tedofori ai Giochi paralimpici di Londra. In occasione di Expo 2015 è scelta come testimonial della Regione Veneto.
Sfila nel settembre del 2016 come portabandiera dell’Italia in occasione della cerimonia di chiusura della XV Paralimpiade di Rio 2016. Posa nello stesso anno per la fotografa Anne Geddes per una campagna a favore della vaccinazione contro la meningite e fa parte della delegazione italiana alla cena di stato alla Casa Bianca.
Nel 2017 conduce su Rai 1 il programma “La vita è una figata“. Insieme alla sua famiglia crea l’evento “giochi senza barriere”. Un anno dopo, nel 2018, riceve alla Camera dei deputati il Premio America della Fondazione Italia USA. Recita come doppiatrice nel film Gli Incredibili 2 e le viene stata dedicata una Barbie in esemplare unico dalla Mattel.
Bebe Vio si laurea nel 2013 in Comunicazione e Relazioni Internazionali alla John Cabot University di Roma.
Carriera sportiva
Disputa la sua prima gara ufficiale a Bologna nel maggio 2010. Nel 2011 è campionessa italiana Under-20 e nel 2012 e 2013 è campionessa italiana assoluta. Vince alcune gare in Coppa del Mondo, e nel giugno 2014 fa suo il titolo europeo assoluto paralimpico nel fioretto categoria “B” individuale e a squadre ai campionati continentali di Strasburgo. Del settembre successivo è il titolo mondiale Under-18 al campionato mondiale paralimpico di scherma di Varsavia (Polonia).
Vince nel mese di ottobre l’Italian Paralympic Award, premio conferito dal Comitato Italiano Paralimpico ai migliori atleti italiani paralimpici. Il 19 settembre 2015 è campionessa mondiale paralimpica del fioretto individuale nel corso dei campionati di scherma di categoria tenutisi a Eger, in Ungheria. Pochi giorni più tardi vince anche la medaglia di bronzo nella prova a squadre.
Nel maggio 2016 prende parte ai Campionati Europei di Casale Monferrato, conquistando l’oro nel fioretto individuale e l’argento in quello a squadre. Nel 2016 vince la medaglia d’oro nella prova individuale ai XV Giochi paralimpici di Rio de Janeiro e la medaglia di bronzo nella prova a squadre, assieme alle compagne Loredana Trigilia e Andreea Mogo.
L’8 novembre 2017 Bebe Vio conquista il suo secondo titolo di campionessa mondiale paralimpica nel fioretto individuale, nel corso dei campionati di scherma di categoria tenutisi a Fiumicino. A seguito di questa vittoria, decide di mettere all’asta la medaglia appena conquistata con lo scopo di raccogliere fondi a favore del Cesvi. Il 19 settembre 2018, battendo a Terni la russa Irina Mišurova in finale, diviene campionessa europea per la terza volta consecutiva. Nel mese di agosto del 2021 conquista la medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Tokyo e diviene vicecampionessa olimpica nella prova a squadre.
È stata scelta come testimonial di Parigi 2024: “Una volta la disabilità veniva nascosta, anche dalle stesse persone disabili. Poi si è passati al concetto opposto, esagerando, presentando le persone con disabilità come dei supereroi. Invece la disabilità deve diventare normalità”, racconta a La Gazzetta dello Sport.
“Parigi 2024 ci lavora portando lo sport nelle scuole, facendo capire che l’importante è fare sport insieme, senza badare alla disabilità. E i bambini cresceranno con una nozione di normalità rispetto alla disabilità. Quella è la vittoria. Prima gli atleti paralimpici venivano percepiti come atleti per hobby, con Parigi 2024 non è più così. I paralimpici sono atleti olimpici a tutti gli effetti, con un ”para” in più”.