Filastrocche e poesie per bambini sul Carnevale

di francesca


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Grazie ad alcune delle filastrocche sul Carnevale i bambini potranno conoscere le maschere della tradizione popolare italiana, quasi dimenticate ormai: Arlecchino, Colombina, Pulcinella e tutti gli altri.

  • Carnevale
    Nelle piazze in ogni via
    c’è un’allegra compagnia
    che vestita in modo strano
    canta, balla e fa baccano.
    Mascherine mascherine
    siete buffe ma carine
    con i vostri nasi rossi
    fatti male, storti e grossi
    con i costumi che indossate
    con gli scherzi che vi fate
    voi portate l’allegria
    in qualunque compagnia.
  • Finalmente è Carnevale
    Ogni scherzo adesso vale,
    sono giorni d’allegria
    tutto è gioia e simpatia.
    C’è letizia dentro i cuori
    tutti i bimbi vanno fuori,
    delle maschere è la festa
    Arlecchino sempre in testa.
    Più degli altri poverello
    ma il vestito suo è il più bello,
    di colori e luce pieno
    sembra sia l’arcobaleno.
    È da sempre squattrinato
    ma in amore fortunato,
    ama quella mascherina
    che si chiama Colombina.
    E felice lui saltella
    abbracciato alla sua stella,
    è l’amico dei bambini
    al suo cuor sempre vicini.
  • Il vestito di Arlecchino
    di Gianni Rodari
    Per fare un vestito ad Arlecchino
    ci mise una toppa Meneghino,
    ne mise un’altra Pulcinella,
    una Gianduia, una Brighella.
    Pantalone, vecchio pidocchio,
    ci mise uno strappo sul ginocchio,
    e Stenterello, largo di mano
    qualche macchia di vino toscano.
    Colombina che lo cucì
    fece un vestito stretto così.
    Arlecchino lo mise lo stesso
    ma ci stava un tantino perplesso.
    Disse allora Balanzone,
    bolognese dottorone:
    “Ti assicuro e te lo giuro
    che ti andrà bene li mese venturo
    se osserverai la mia ricetta:
    un giorno digiuno e l’altro bolletta!”.
  • Il gioco dei se
    di Gianni Rodari
    Se comandasse Arlecchino
    il cielo sai come lo vuole?
    A toppe di cento colori
    cucite con un raggio di sole.
    Se Gianduia diventasse
    ministro dello Stato,
    farebbe le case di zucchero
    con le porte di cioccolato.
    Se comandasse Pulcinella
    la legge sarebbe questa:
    a chi ha brutti pensieri
    sia data una nuova testa.
  • Brighella
    Son Brighella, attaccabrighe.
    Ho la casacca con le righe,
    righe verdi ed alamari,
    sempre le tasche senza denari.
    Mangio molto, non spendo mai:
    niente soldi e niente guai!
  • Colombina
    Vestito bianco
    ho di bucato,
    verde il grembiule
    come un prato.
    Dalla cuffietta
    di tutti i colori
    i riccioli
    scappano fuori.
  • Gianduja
    Giacca marrone, panciotto giallo
    porto i colori del pappagallo;
    calzoni verdi, calzette rosse,
    col vino mi curo tonsille e tosse.
    Naso paonazzo, cappello tricorno
    son Gianduia perdigiorno.
    Se non vi basta il cappellino
    c’è la parrucca col codino.
  • L’invenzione di Pulcinella
    di Gianni Rodari
    Signore e signori, fatevi avanti
    più gente entra, più siete in tanti!
    Correte a vedere la grande attrazione,
    la formidabile invenzione.
    Non sono venuto su questo mercato
    per vendere il fumo affumicato.
    Non sono venuto a questa fiera
    per vendere i buchi del gruviera.
    Il mio nome è Pulcinella
    ed ho inventato la moz – za – rel – la!
    Da questa parte, signori e signore
    son Pulcinella il grande inventore!
    Per consolare i poveretti
    ho inventato gli spaghetti.
    Per rallegrare a tutti la vita
    creai la pizza Margherita!
    Olio, farina, pomodoro
    nulla vale questo tesoro.
    Ad ascoltarlo corre la gente,
    si diverte… e non compra niente

Filastrocche da: www.ilpaesedeibambinichesorridono.it, www.filastrocche.it

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