Liti di condominio,tutte le principali cause

di Filomena Salzano


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La convivenza, si sa, non sempre è cosa facile. Quando vengono meno le regole di buon vicinato e del reciproco rispetto, le liti condominiali sono dietro l’angolo. L’ANAMMI (Associazione Nazional-Europea Amministratori d’Immobili) ha appena stilato una classifica con l’indicazione delle principali motivazioni alla base delle controversie tra vicini, sulla base delle migliaia di segnalazioni pervenute da parte dei propri associati. Il risultato è davvero interessante e può aiutarci a riflettere sulle nostre (cattive) abitutidini e su errori frequenti.

Al primo posto di questa curiosa classifica troviamo le cosiddette immissioni, ossia rumori e odori che provengono dagli appartamenti circostanti. Qualcuna di voi rimarrà sorpresa nell’apprendere che, in base alle segnalazioni, tra i rumori giudicati più molesti c’è il ticchettio dei tacchi delle scarpe femminili, seguito da lo spostamento di mobili a qualsiasi ora, nonchè l’abbaiare del cane, il pianto dei bambini, l’utilizzo di elettrodomesti in orari di riposo (lavatrice, prima tra tutte, per motivi legati al risparmio energetico), volume della Tv troppo alto. All’elenco dei rumori, si aggiungono gli odori giudicati molesti come l’odore di cipolla o i cibi speziati e gli aromi troppo forti, tipici della cucina etnica, giudicati reiterati e persistenti.

Al secondo posto della classifica delle cause più diffuse di dispute tra vicini troviamo l’apposizione di oggetti o mezzi in aree comuni. L’uso scorretto e poco rispettoso degli spazi condivisi è una causa di lite condominiale davvero diffusa. Per intenderci: quante di voi si sono trovate a fare tardi a lavoro per un’auto o una bici lasciata in uno spazio non autorizzato o in modo tale da ostacolare il passaggio? Quante hanno ricevuto lamentele per una fioriera o uno stendibiancheria troppo sporgente?

A seguire, al terzo posto in classifica si posizionano i rumori provenienti dal cortile. Chiaramente si fa riferimento soprattutto alle voci e ai giochi dei bambini che, sempre più spesso, vengono mal tollerate in contesti abitativi in cui l’età media è molto elevata e manca la benchè minima regolamentazione.

Quarta classificata è l’odiosissima innaffiatura di piante e fiori, rituale quotidiano indispensabile, certo, ma spesso non controllato che può arrecare disturbi e danni ai balconi e agli spazi sottostanti.

Al quinto posto tra le cause di liti condominiali più ricorrenti troviamo i nostri amici a quattrozampe: gli animali domestici sono una gioia di cui non vogliamo privarci ma devono essere tenuti in modo corretto e rispettoso dell’igiene, della sicurezza degli altri e degli spazzi comuni.

La classifica si chiude con l’indicazione di diverse liti legate a comportamenti che riguardano l’esterno del condominio: parliamo del bucato gocciolante o in evidenza, di tovaglie sbattute e tappeti sbattuti senza guardare chi o cosa c’è sotto e a qualsiasi ora, mozziconi e altri rifiuti gettati dalla finistra, rifiuti e immondizia non gestita secondo le regole e così via.

Pensare che si arrivi al tribunale per alcune di queste motivazioni può farci sorridere. Eppure sono davvero tanti i condomini esasperati che decidono di ricorrere alle vie legali perchè si eccede i limiti della normale tolleranza.
L’invito rivolto dalla stessa ANAMMI è quello di evitare di ricorrere alle citazioni, non solo perchè costa tempo e denaro, ma soprattutto perchè è preferibile tentare la via della mediazione, magari ricorrendo all’amministratore di condominio, e del dialogo, cercando di essere reciprocamente rispettosi e tolleranti.

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