4 Ristoranti, lo chef Scognamiglio: “Nessuno viene nel mio locale perché sono gay”

di Veronica Femminino


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Dalla celebrità al baratro del fallimento. La paura di perdere tutto, di ritrovarsi senza niente, dopo tanti sacrifici.

E’ un periodo davvero difficile per lo chef napoletano Mariano Scognamiglio, ex attore della serie tv Rai “Un posto al sole”.

Dopo l’esperienza televisiva, Scognamiglio, 54 anni, tempo fa si è trasferito ad Arezzo, dove ha aperto un ristorante insieme al compagno. Ma è anche tornato in tv: è accaduto nel 2019, quando ha partecipato ad una puntata di 4 Ristoranti – noto format televisivo condotto dallo chef Alessandro Borghese – sulla cucina medievale.

Intervistato da alcune testate giornalistiche, Scognamiglio ha dichiarato che i suoi problemi sono iniziati a quel punto: “Nessuno viene nel mio ristorante – dice – da quando hanno saputo che sono gay”.

Il ristorante ad Arezzo ed il coming out

Il ristorante di Scognamiglio si chiama “Da Mariano” e si trova nella centralissima via Vittorio Veneto. Durante la puntata di 4 Ristoranti, l’imprenditore aveva baciato il suo compagno: a questo fatto erano seguite ripetute telefonate di insulti che Scognamiglio aveva denunciato tramite un video diffuso sui social.

Poi è arrivata la pandemia, che ha messo in ginocchio le attività della ristorazione. Il locale di Scognamiglio è rimasto chiuso per due anni. Dopo la ripresa, comunque, i clienti non sono arrivati come lo chef si augurava. Tanto che Scognamiglio, adesso chiede aiuto pubblicamente, e lo fa tramite una raccolta fondi lanciata sulla piattaforma GoFundMe, nella quale spiega le ragioni delle sue difficoltà.

“Quella trasmissione è stata la nostra condanna”

Nel testo che accompagna la raccolta fondi, Scognamiglio spiega: “Gli ultimi venti anni li ho trascorsi (dopo aver lasciato una carriera in ascesa e remunerativa alle spalle) accudendo insieme al mio compagno di vita, gli anziani prima una mamma con l’Alzheimer, poi un papà cieco ed infine una mamma (la mia) ammalata, fino allo loro scomparsa.

Per poter gestire il tempo abbiamo avviato una attività in proprio che ci ha consentito di poterli accudire gestendo il lavoro.

Abbiamo aperto un ristorante, e nel 2019 abbiamo partecipato ad una trasmissione televisiva che ci ha donato visibilità ma è anche stata la nostra condanna. Nella cittadina in cui viviamo non è stato apprezzato il fatto che siamo una coppia di due uomini che condividono la vita e che ora tutta L’Italia ne è a conoscenza”.

E ancora: “Questo ha provocato la rovina di tutto quello che avevamo costruito con tanti sacrifici, ed ora rischiamo anche di perdere il tetto sotto il quale viviamo…. Senza lavoro e senza casa!”.

“Non ci siamo nascosti”

Prosegue lo chef: “Ora dopo aver accudito i nostri anziani… combattuto per i diritti di tutti non nascondendoci, dopo tanti e tanti sacrifici…. Rischiamo anche di andare sotto i ponti… alla nostra età e con gli acciacchi della vita”.

La richiesta di aiuto

Da qui la richiesta di aiuto a chiunque possa contribuire: “Aiutaci a rimetterci in piedi e non chiudere una attività lavorativa di ben 14 anni. Aiutaci a metterci in pari e dimenticare per sempre questa brutta parentesi di vita.

Sii presente nella nostra vita, è importante. La tua donazione è importante perché non abbiamo più nulla ed ora rischiamo che lo stato o la banca ci prenda tutto e saremo costretti a vivere per strada

Il tuo sostegno è di vitale importanza”.

Scognamiglio in queste ore sta ricevendo tanti messaggi di solidarietà e sostegno da parte di chi riconosce che lo chef vorrebbe solo vivere una esistenza tranquilla con il suo compagno, continuando nella loro attività alla quale hanno dedicato tanti anni di duro lavoro.

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