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C’è Posta per Te, deputata contro Maria De Filippi: “Spazio a maschilismo e violenza”

“Nella puntata di C’è Posta per Te di sabato 7 gennaio è stata raccontata la storia di una relazione intrisa di maschilismo e violenza psicologica tra un uomo e una donna, Stefano e Valentina, sottovalutando i comportamenti molesti e vessatori avuti dal marito e presentandoli come frutto di una normale conflittualità di coppia”.

Così, in un post sulla sua pagina Facebook, la deputata del MoVimento 5 Stelle Stefania Ascari. “Valentina si rivolge alla trasmissione televisiva ‘C’è Posta Per Te’ per chiedere al marito di ritornare con lei. Secondo quanto raccontato da Maria De Filippi – riassume la deputata – la donna ‘cercava di essere perfetta come moglie e come donna di casa. Lavava, puliva, stirava, badava ai figli e faceva trovare ogni sera un piatto caldo al marito”.

E ancora: “La situazione peggiora nel 2021 quando l’uomo inizia a trattarla verbalmente male, a insultarla, a minimizzare il lavoro di lei, a manifestare atteggiamenti violenti. La conduttrice prosegue raccontando un episodio: ‘A Natale 2021 cascano le patatine dal tavolo. Lui le dice: raccoglile, lei dice: fallo tu con l’aspirapolvere perché sto facendo altro. Lui le pesta e dice: adesso fallo tu e impara a fare subito quello che dico'”.

Stefania Ascari (M5S).

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“Intanto – prosegue Ascari – si continuano a tessere le lodi di Valentina (‘bella ragazza che sa cucinare, lavare e stirare’) e a rimproverare timidamente i comportamenti di Stefano. Anziché porre fine a questo scenario di violenza, l’obiettivo della trasmissione, poi raggiunto, è stato quello di riunire la coppia in nome di un amore che supera le difficoltà”.

“Normalizzare e sottovalutare la violenza è di per sé un fatto pericoloso e grave. Diventa gravissimo quando è compiuto in diretta televisiva dinanzi a circa 5 milioni di telespettatori”, ha proseguito la deputata Ascari, che ha deciso di sottoscrivere “la lettera che l’Associazione Differenza Donna ha indirizzato a Maria De Filippi chiedendole di correggere pubblicamente il messaggio distorto che è stato mandato e di rimediare a questo errore imperdonabile”.

“Le notizie di cronaca – ha concluso Ascari –  parlano chiaro: nel 2022 sono state uccise 124 donne. Ogni tre giorni contiamo una vittima. I media e la televisione hanno la responsabilità di non promuovere esempi negativi e di avviare il cambiamento culturale necessario a sradicare gli stereotipi, i pregiudizi e la cultura del possesso. Se intendiamo contrastare seriamente la violenza maschile sulle donne, non c’è altra strada. Provvederò a depositare immediatamente un’interrogazione alla Presidenza del Consiglio”.

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