Guerra in Ucraina, Kiev invita le madri dei soldati catturati ad andare a prenderli

di Manuela Zanni


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L’ Ucraina  ha invitato le madri dei soldati russi catturati sul campo di battaglia a venire a riprendersi i figli nel Paese. Kiev sostiene di aver fatto decine di prigionieri dall’inizio dell’invasione e la mossa sembra essere il tentativo di creare imbarazzi a Mosca.

La nota del Ministero della Difesa

“E’ stata presa la decisione di consegnare i soldati russi catturati alle loro madri se verranno a prenderseli in Ucraina, a Kiev”, si legge nella nota del ministero della Difesa. Secondo Kyiv Independent, i civili ucraini stanno rifocillando i russi catturati con “te’ e cibo” e consentono ai militari di telefonare “alle madri via video”.

Le condizioni dei prigionieri ucraini

Putin pensava di prendere l’Ucraina in tre giorni. Le scorte di viveri che ha distribuito ai suoi soldati quando li ha inviati a combattere” bastavano per quel lasso di tempo. Lo afferma in un video pubblicato su Telegram dal Servizio di sicurezza di Kiev un militare russo catturato. Nel filmato il militare compare seduto, con le mani legate dietro la schiena e con una benda vistosamente insanguinata intorno alla fronte. “Per ordine della massima dirigenza della Federazione russa”, dice ancora, i militari “sono stati privati di cellulari e documenti”.

Ministero della Difesa “Non combattiamo contro le famiglie”

 Noi ucraini, a differenza dei fascisti di Putin, non combattiamo con le madri e i loro figli prigionieri“. Kiev sostiene di aver fatto decine di prigionieri dall’inizio dell’invasione e la mossa sembra essere il tentativo di creare imbarazzi a Mosca.  “I soldati della Russia prigionieri” catturati in guerra “verranno restituiti alle loro madri” dall’Ucraina. Il ministero della Difesa ucraino, con un messaggio diffuso sui propri canali social, manifesta la disponibilità a restituire i soldati russi prigionieri alle rispettive famiglie e “a migliaia di sfortunate madri russe” che soffrono per la guerra. Unica condizione: le madri, o altri familiari, devono recarsi in Ucraina e raggiungere Kiev. Il ministero della Difesa illustra i passaggi necessari: bisogna contattare un numero di telefono per conoscere la condizione del parente o inviare una mail. Se la risposta conferma che il militare è prigioniero, bisogna raggiungere Kiev.

Mosca ha bloccato  il sito ‘200rf.com’

Mosca intanto ha bloccato il sito ‘200rf.com’ realizzato dal governo di Kiev per permettere ai cittadini russi di scoprire se i loro parenti, amici e conoscenti sono stati uccisi o fatti prigionieri dagli ucraini. Lo segnala lo stesso sito che ha smesso di pubblicare aggiornamenti con foto e documenti dei soldati russi morti e catturati. Il sito – si spiega – “è bloccato nella Federazione Russa sulla base della decisione dell’Ufficio del Procuratore Generale”. Tuttavia su Telegram resta operativo un canale – dal titolo ‘Cerca il tuo’ – che è arricchito in continuazione di foto e soprattutto video di militari russi catturati – che declinano le proprie generalità – o dei loro cadaveri.

Le condizioni a Kiev e la posizione dei Paesi occidentali

Nella capitale ucraina continua  il coprifuoco dalle 17 alle 8. Negli scorsi giorni  il presidente ucraino Zelensky   ha lanciato  un appello disperato  al suo popolo: «Abbiamo respinto i nemici e infranto i loro piani: volevano installare i loro burattini». I Paesi occidentali, dal canto loro,  dall’Unione europea alla Gran Bretagna, agli Stati Uniti — hanno varato pacchetti di sanzioni «molto dure» contro la Russia; l’Ue ha deciso di congelare i beni di Putin e Lavrov. Si apre anche un fronte di scontro diplomatico tra Mosca e Parigi, a causa di una nave russa fermata nella Manica. Intanto la Casa Bianca ha chiesto al Congresso 6,4 miliardi di dollari per assistere l’Ucraina. E sono oltre 100 mila gli ucraini in fuga dalla guerra, in migliaia espatriati verso Polonia, Ungheria, Slovacchia, Moldavia e Romania.

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