Ti Sento, Banfi hot : “Ho girato scene con baci e toccate vere”

di Manuela Zanni


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Sarà un siparietto dai toni piuttosto piccanti quello tra Pierluigi Diaco e Lino Banfi che andrà in onda stasera  martedì 2 novembre su Rai 2. Durante l’intervista  l’attore è stato punzecchiato dal conduttore che gli ha chiesto dei tempi in cui recitava nei film sexy. Molti di questi vedevano bellissime attrici condividere con Banfi la

 

 

Le docce “hot” con le dive più ambìte

“Dalla Fenech a Nadia Cassini di docce ne hai condivise parecchie diciamo…”, ha esordito Diaco, come riporta Leggo. Al che Lino Banfi non si è tirato certo indietro: “La doccia era un passaggio, io ho girato scene proprio senza la doccia, proprio direttamente, i toccamenti, le cose, abbracci, baci”, ha replicato. “Questo lo sappiamo tutti, ma dico dentro la doccia e fuori dalla doccia…” è stata la risposta dell’attore pugliese che non ha tradito il minimo imbarazzo.

 

Lino Banfi: “C’erano anche baci e toccate vere”

. Ma non è tutto. Diaco, infatti,  ha voluto approfondire la questione: “Ti è mai partito il desiderio o la professionalità ha sempre prevalso?”, è stata la sua domanda. Immediata la replica: “Ah! questo volevi dire? Hai perso tutto ‘sto tempo a dire così per tuo garbo? Certo, certamente, lapalissianamente! L’ho governato, l’ho governato il desiderio“.

 

Banfi: “Ho governato il desiderio”

Sembra quindi che Banfi sia sempre riuscito a controllarsi, anche per il rispetto di chi aveva di fronte.  Proprio  per questo motivo  ha spiegato l’attore che, essendo intelligente, è stato in grado di governare il desiderio invece di subire un rifiuto, “mi sono fatto l’esame in un attimo, di fronte al diniego assoluto di una cosa che a te piacerebbe fare, si dice ‘ma come sei scemo? ma come ti permetti?’, questa sarebbe stata una pugnalata che mi sarebbe durata tutta la vita. L’intelligenza ti fa fare una gran figura a fare il contrario“.

 

Papa Bergoglio  scrive a Lino Banfi

Non si riferiva certo a queste scene piccanti la lettera che accredita Lino Banfi come «il nonno di una Nazione intera», che ha «condiviso con tante generazioni il dono del sorriso, che viene da Dio ed è una missione» inviatagli da Papa Francesco.  L’attore pugliese è stato  ringraziato «per essere testimone della gioia» e gli viene chiesto di continuare «a trasmettere i valori della famiglia, i valori che contano». La lettera porta la data  del 26 luglio 2021, festa dei santi Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù e rappresenta a tutti gli effetti il meritato Oscar alla carriera dell’attore pugliese.

Come nasce la lettera del Papa?

Per comprendere come si arriva alla lettera del Papa «Bisogna spiegare l’antefatto e tornare a dicembre, nei giorni in cui il pontefice festeggiava l’84simo  compleanno. Ero stato accompagnato dal mio amico don Sergio Mercanzin a Santa Marta, prima dell’udienza del mercoledì. Avevo espresso il desiderio di incontrare il Papa, monsignor Domenico Calcagno mi aveva aiutato. Ed eccomi davanti a due guardie svizzere, desiderando sotto sotto che mi rivolgessero la parola. Ero lì che le fissavo, quando arriva il Papa che mi prende quasi sottobraccio e mi fa entrare in questa stanza. “Lei è una persona molto importante, mi hanno detto che la chiamano il nonno d’Italia”, esordisce. E io: “Allora lei è l’abuelo del mundo!”. Aggiungo che abbiamo la stessa età, sono pure io del 1936, e lui: “Ma lei può dire anche meno!”. E ci paragona al buon vino, che invecchia bene» ha raccontato Banfi.

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