Gessica Notaro: “Nessun perdono”

di Alice Marchese


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La storia è finita così come i tormenti che l’hanno caratterizzata; adesso solo un nuovo inizio. Dichiarata così la sentenza definitiva della Cassazione che conferma i 15 anni, cinque mesi e 20 giorni di reclusione per Eddy Tavares, l’ex compagno di Gessica Notaro accusato di averla perseguitata e sfregiata con l’acido per gelosia.

I giudici di secondo grado hanno definito la violenza con l’acido come la «plastica rappresentazione di una meditata, ferma volontà di punire per sempre la vittima, privandola non solo della sua speciale bellezza, ma della sua stessa identità, così da cancellarla agli occhi di chiunque, non potendola ‘possedere’ egli stesso».

«Sono molto contenta, ho fatto bene a riporre la mia fiducia nella magistratura che non mi ha tradita» com’è riportato da IoDonna, dice così Notaro. Una pena che farà scuola per i tanti, troppi casi di donne violentate, abusate, o come lei sfregiate. «Sono quattro anni che, nonostante potessi dimostrare rabbia, ho sostenuto il suo diritto di difendersi. Ora posso dire che è colpevole, fino al terzo grado».
Con fierezza afferma che non perdonerà mai qualcuno che non ha avuto nessuna parola di pentimento dopo quel terribile gesto.

Gessica Notaro fu aggredita il 10 gennaio 2017 sotto casa. Dopo una partecipazione a Miss Italia 2007 con la fascia di Miss Romagna e dopo alcune esperienze televisive lascia il mondo dello spettacolo per lavorare come addestratrice al Delfinario di Rimini ed è lì che incontra Tavares.

«È stato l’amore più grande della mia vita, nonostante i tradimenti e le difficoltà nel rapporto per via degli atteggiamenti di lui. Ma non riuscivo a lasciarlo» ha sempre raccontato. Quando poi, però, si decide, l’uomo inizia a perseguitarla.

Gessica non era a Roma in udienza. Ha atteso da casa la sentenza. «Finalmente nessuno – ha raccontato – compresi i suoi avvocati, da oggi potrà neanche lontanamente sostenere che lui è innocente».

Gessica ha dovuto subire moltissimi dolorosi interventi chirurgici, ma la lesione a un occhio rimarrà permanente. Il ricordo lancinante è una ferita che non si rimarginerà mai.  «Non ho più paura di nessuno – dice – ma non potrò mai abbassare la guardia».

Una storia che pur nel grande dolore ha avuto giustizia. E che fa lanciare da Gessica un messaggio a tutte le donne vittime di violenza: imparate a volervi bene. Non giustificare mai uno schiaffo o un gesto di violenza, perché questo non è amore. Non tenete quello che state vivendo dentro, parlatene, fatevi aiutare nel denunciare perché so che non è semplice. Io ce l’ho fatta.

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