Sonno neonati: la prevenzione SIDS promossa dalle associazioni femminili

di francesca


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Molto spesso, un’associazione, sia essa culturale, di volontariato o a sfondo sociale, nasce ad opera di un gruppo di persone che condividono un problema o una stessa esigenza. Ci spiega in che cosa consiste l’associazionismo atto a prevenire la cosiddetta morte in culla?

Io faccio parte di due associazioni:

  1. l’associazione genitori “Semi per la Sids” che è nata 20 anni fa ed è stata la prima in Italia ad occuparsi di questa sindrome, di portarla alla luce e di far prendere coscienza del rischio che ogni neonato corre. Far parte di questa associazione significa occuparsi di prevenzione (attraverso la sensibilizzazione dei medici e operatori e realizzando le campagne stampa) e di supportare le famiglie colpite da questo grave lutto.
  2. Mam Association (www.antisids.it) che promuove campagne di sensibilizzazione sulla Sids per ridurne il rischio.

Quando ha deciso che un evento così drammatico poteva essere l’inizio di una “missione” sociale tanto da trasformarsi addirittura nel suo lavoro?

Ho preso contatto con l’associazione genitori poche ore dopo che il medico del pronto soccorso mi ha detto che si trattava di Sids e che quindi non avevo responsabilità; poco per volta, con il passare dei giorni, ho iniziato a sentirmi parte di questa famiglia e ho avuto la necessità di fare qualcosa di più, non potevo stare a guardare altri bimbi morire e altre mamme cadere in preda alla disperazione.

Nel 2009 ho incontrato i fondatori di Mam Association e con loro ho iniziato una collaborazione per la promozione di una campagna stampa a livello nazionale presente su tutte le testate giornalistiche dedicate alle mamme. Posso dire che è successo tutto per caso.

Il mio non lo chiamerei un lavoro ma un impegno con lo scopo di azzerare queste morti: occuparmi di Sids mi “culla” nell’illusione di occuparmi della mia bambina; questo è l’unico mondo dove la ritrovo, dove parlo di lei e della nostra storia.

In che cosa consiste la prevenzione della morte precoce del lattante?

Consiste nel mettere in atto 5 regole semplici ma fondamentali:

  1. far dormire il neonato SOLO a pancia in su finché non è in grado di girarsi da solo.
  2. tenerlo lontano dal fumo.
  3. mantenere la temperatura del luogo in cui dorme intorno ai 18/20 gradi.
  4. non farlo dormire nel lettone con la mamma.
  5. utilizzare il succhietto se lo gradisce.

Aggiungo che potrebbe essere utile far fare al piccolo entro il primo mese di vita un ecg per controllare il qt lungo che sembra essere un fattore predisponente.

Quali sono i prodotti e le accortezze che le mamme e i papà possono acquisire per proteggere la vita del proprio neonato?

Purtroppo in commercio non esistono prodotti in grado di proteggere la vita dei nostri bambini dalla Sids anche se qualche imprenditore disonesto pubblicizza i propri articoli, attribuendogli poteri miracolosi e inesistenti.

Esiste un sufficiente grado di consapevolezza dei rischi connessi a una scorretta “nanna del neonato”?

Purtroppo no. Vedo ancora tanti neonati dormire nella posizione scorretta e tante pubblicità che riproducono bambini a pancia in giù durante il sonno, anche queste immagini dimostrano l’ignoranza verso questo argomento.

Che cos’è la campagna l’Abbraccio della buona nanna?

L’abbraccio della buona nanna è la campagna informativa sulla SIDS che abbiamo promosso dallo scorso anno in collaborazione con MAM Association.

Obiettivo: sensibilizzare le mamme e le future mamme sulle raccomandazioni della nanna sicura soprattutto nel primo anno di vita quando, secondo studi di esperti pediatri, l’incidenza della SIDS è maggiore (tra 0,5 / 1 nati per mille in Italia).

Sono stati distribuiti 20 mila kit gratuitamente per creare “quadrotti di lana” che cuciti insieme hanno dato vita alla maxi coperta.

Una coperta bellissima, grandissima e soprattutto unica e inimitabile, perché fatta a mano, con amore, da tante madri, che hanno scelto di diventare “Ambasciatrici dei piccoli gesti della vita” che aiutano a preservare la salute dei neonati e la loro nanna sicura.

Quali sono gli obiettivi che vi ponete come associazione per prevenire questo fenomeno?

L’obiettivo è far conoscere le 5 regole a tutti! Formare e informare soprattutto il personale che si occupa delle mamme e dei bambini.

A questo proposito, Mam Association in collaborazione con Happybimbo organizza corsi ECM sulla Sids per ostetriche e infermieri.

Quanto è importante, secondo lei, associarsi per combattere e affrontare determinati problemi sociali, così come è avvenuto in questo caso?

Associarsi e fare gruppo è l’unica arma che i genitori hanno per far capire l’importanza della prevenzione. Stiamo parlando di una sindrome che è la prima causa di morte nei bambini nati sani e che colpisce 1 bambino su 1000.

Ogni anno a Milano potremmo avere una classe elementare in più!

Ha avuto paura di dover “uscire troppo allo scoperto” con il suo impegno forte nel web e nel sociale?

Qualche volta ho pensato a questo rischio soprattutto perché dopo Alice ho avuto altri 3 meravigliosi bambini che sono ancora piccoli, ma è più importante prevenire e dare un “senso” alla morte di mia figlia e far nascere da questo terribile evento qualcosa di buono e utile.

Che tipo di risultati avete ottenuto in questi anni?

Il risultato più importante, oltre alla diminuzione dell’incidenza, è la legge n. 31 del 2 febbraio 2006 che istituisce i centri sids di riferimento regionale, che omologa gli esami autoptici e che ha finanziato in parte la ricerca.

Che tipo di risultati si attende?

Spero che quando nasceranno i miei nipotini la Sids sia stata sconfitta grazie alla ricerca.

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