Ginseng indiano, tutte le proprietà e le controindicazioni

di Claudia Scorza


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Il ginseng indiano, conosciuto anche come Ashwagandha, è una pianta storicamente considerata tra le più curative della medicina ayurvedica. Le sue origini sono molto antiche e il suo nome in sanscrito richiama il senso di forza e vigore.

Il suo nome scientifico è Withania somnifera e appartiene alla vasta famiglia delle Solanacee, di cui fanno parte ortaggi che consumiamo abitualmente, come pomodori, melanzane e patate.

Il ginseng indiano è molto benefico perché contiene al suo interno numerose sostanze nutritive davvero importanti per il nostro organismo. Le radici del ginseng indiano, ad esempio, sono la parte più ricca di nutriente e contengono sostanze preziose per il nostro corpo come witanolidi, appartenenti al gruppo dei lattoni, aminoacidi, alcaloidi, ferro e zuccheri.

Se un tempo questa pianta veniva consumata principalmente per rinforzare il sistema immunitario dopo una malattia molto debilitante, oggi il ginseng indiano è apprezzato non solo per le sue proprietà rinvigorenti e ricostituenti, ma anche per una serie di benefici che coinvolgono tanti aspetti della nostra salute psicofisica.

Le numerose proprietà del ginseng indiano, infatti, lo rendono un rimedio benefico da utilizzare per rinforzare il sistema immunitario, migliorare la memoria e il livello di concentrazione, combattere gli effetti dello stress, alleviare gli stati d’ansia, migliorare il sonno, stabilizzare gli zuccheri nel sangue e ridurre il colesterolo.

Tra gli altri benefici del ginseng indiano troviamo proprietà antinfiammatorie, capacità di rallentare l’invecchiamento precoce e di migliorare e prevenire reumatismi e ipertensione. Inoltre, alcuni ritengono che questa pianta abbia anche un potere afrodisiaco su uomini e donne.

Non si riscontrano particolari controindicazioni del ginseng indiano, anche se l’uso di questo rimedio naturale è sconsigliato durante la  gravidanza e l’allattamento.

L’unica eccezione riguarda chi assume dei farmaci ad uso psichiatrico, come i barbiturici, poiché l’effetto ansiolitico e sedativo di queste medicine potrebbe risultare maggiormente rafforzato con il consumo di ginseng indiano. In ogni caso, si consiglia di rivolgersi al proprio medico o all’erborista di fiducia per valutarne l’assunzione, i tempi e il dosaggio.

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