Come scegliere la scuola giusta per i propri figli, i consigli per non sbagliare

di Cinzia Rampino


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La scelta della scuola giusta per i bambini e per gli adolescenti è un fatto che ricade sulle spalle del genitore in quanto educatore numero uno dei figli. Il genitore, infatti, sia nel caso del passaggio da un grado scolastico ad un altro, sia quando si tratta di scegliere l’indirizzo scolastico, si sente sempre coinvolto in prima persona.

E, tuttavia, sentirsi responsabili al 100% non è il giusto modo di affrontare la cosa.

Non è il genitore che sceglie la scuola giusta per i propri figli. Lui fa solo da tramite “da operatore pedagogico” per dirla in termini accademici, di una scelta che riguarda una sola persona: il figlio.

E’ chiaro, anche, che il grado di coinvolgimento oggettivo del genitore in termini di decisioni varia da età ad età del figlio. Ecco qualche consiglio per non sbagliare.

Scelta della scuola primaria (vecchia scuola elementare)

In questo caso, si sa, la scelta della scuola segue un criterio per lo più “territoriale” e che riguarda la ripartizione urbana delle scuole di riferimento. Tuttavia, oggi, il “mercato scolastico” offre molto,  tra scuole pubbliche e scuole private. In ogni caso, che scegliate l’una o l’altra, ecco che cosa dovete sapere sulle scuole dei vostri figli:

Attività didattica scuola primaria

In ogni classe lavorano due insegnanti contitolari che si alternano al mattino e al pomeriggio con orari stabiliti in interclasse sulla base delle esigenze derivate dall’organizzazione dell’attività di classe e di interclasse. Gli insegnanti avevano due ore di compresenza ciascuno, nelle quali erano quindi presenti contemporaneamente in classe, ora abolite dalla Legge 169/2008.

L’attività didattica prevede

  • momenti di lavoro in classe (gli insegnanti operano per aree disciplinari, con una suddivisione di compiti che tiene conto, in genere, di attitudini e competenze specifiche);
  • momenti di lavoro in piccoli gruppi, di classe o di interclasse, per attività di lavoro in laboratorio (scienze, informatica, matematica, storia, musica, pittura…), il lavoro può essere di approfondimento, di recupero, di ricerca;
  • momenti di lavoro con singoli bambini per il recupero di abilità specifiche. Gli insegnanti programmano, operano, verificano collegialmente in momenti specifici:
    1. con il contitolare ed eventualmente con l’insegnante di sostegno (incontri tra contitolari);
    2. con i colleghi di interclasse (incontri di interclasse);
    3. con tutti i colleghi della scuola (Collegio Docenti).

L’orario degli insegnanti è di 22 ore di docenza e 2 ore per le attività di programmazione di classe e di interclasse.

Scuola secondaria (vecchia scuola media)

In pedagogia, i passaggi da un grado scolastico ad un altro prevedono un cambio radicale di abitudini e metodi. Il personale docente e la materia della pubblica istruzione, tuttavia, spingono affinchè venga rispettato il principio della continuità secondo cui, le buone regole di passaggio prevedono il minore squilibrio possibile tra il “prima” e il “dopo”.

Come fare a garantire ciò per i propri figli? Un buon metodo è preparare i ragazzi a questo passaggio, dialogando con i dirigenti scolastici, partecipando agli incontri di orientamento scuola-famiglia previsti  sia dalla scuola di partenza , sia da quella di arrivo.

Scelta della scuola superiore

La scelta della scuola superiore è davvero delicata; non per questo bisogna viverla con ansia e trepidazione. La scelta, infatti, non solo non è irreversibile, come invece siamo abituati a credere, ma nemmeno così difficile come crediamo.

Il problema maggiore legato a questa scelta, in realtà, è la mancanza di dialogo tipica dell’inizio dell’età adolescenziale tra genitori e figli. Se lavoriamo su questo aspetto della questione, saranno i nostri stessi figli a darci la risposta.

I genitori in questa fase faranno da tramite verso l’aspirazione naturale dei propri figli.

A che cosa bisogna stare attenti

  1. Non è raro che i ragazzi scelgano una scuola per interessi diversi da quello puramente scolastico. Anche in questo caso, però, non significa che la scelta sia errata o fuorviante. Lasciateli comunque decidere e lasciateli parlare liberamente,  permettendogli così di metabolizzare un ragionamento interiore che va comunque espresso.
  2. Non imponete per nessuna ragione al mondo le vostre scelte e le vostre idee. Questo è il motivo di maggiore insuccesso scolastico che si possa innescare.
  3. I figli lo sanno cosa vogliono fare da grandi e, il più delle volte, basta permettergli di scegliere affinchè possano comprendere il valore di questa scelta. Meglio tornare sui propri passi con cognizione di causa che portare avanti una scelta non propria.
  4. Cercate di prendere tutto il tempo necessario.
  5. Non date ricette e formule del tipo “ai miei tempi”, “in questo momento di crisi” ecc. Non basterà iscrivere un figlio ad un tecnico industriale per programmatori, per garantirsi un futuro programmatore in famiglia.

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