Genitori iperprotettivi, ecco perchè sarebbero così dannosi per i bambini

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È una ricerca pubblicata sul Journal of Positive Psychology a mettere in allarme su questo tema, dopo aver studiato più di 5000 persone dalla loro nascita nel 1946 ad oggi. Dall’analisi si è potuto notare come i soggetti cresciuti senza genitori troppo protettivi fossero quelli più sereni e con un livello di benessere generale elevato; al contrario, i soggetti più infelici sono risultati quelli che dopo circa quarant’anni ricordano la propria infanzia con mamma e papà iperprotettivi.

L’ambiziosa ricerca ha il pregio di considerare effettivamente gli effetti sul lungo periodo dei comportamenti genitoriali nei confronti dei propri figli, fornendo così un quadro attendibile. Sembra che un controllo costante sui bambini possa limitare a tal punto la loro indipendenza da farli sentire meno validi e capaci degli altri, non riuscendo ad adeguare il proprio comportamento di fronte alle diverse situazioni.

Per iperprotettività da parte dei genitori si intende anche l’invasione della privacy dei figli, il prendere decisioni al posto loro tenendo un comportamento invischiante o la volontà di controllare ogni aspetto della loro vita. Questi atteggiamenti più o meno soffocanti possono portare all’aumento del bisogno da parte del bambino di una o di entrambe le figure genitoriali anche durante la crescita.

A volte l’iperprotezione può essere dovuta al grande desiderio di sentirsi un genitore perfetto, magari vivendo il rapporto genitore-figlio come compensazione per la propria infanzia caratterizzata da carenze. Altre volte, invece, i genitori iperprotettivi sono stati in passato allevati con questo stile educativo che hanno introiettato e che ripetono inconsapevolmente con i propri figli.

Di solito, l’eccessivo senso di protezione dei genitori serve a ridurre il proprio timore che accada qualcosa ai bambini, per soddisfare così il proprio bisogno di controllo e sentirsi dei genitori bravi e responsabili. Al bambino serve certamente una buona dose di protezione, ma allo stesso tempo è importante che gli sia lasciata la possibilità di esplorare e conoscere il mondo in maniera autonoma dalle sue figure di riferimento.

Sembra proprio che un atteggiamento iperprotettivito dei genitori verso i figli, soprattutto nel periodo della formazione del carattere durante l’infanzia e la crescita, sia in grado di causare dei danni psicologici permanenti da adulti. I bambini con genitori iperprotettivi, infatti, sono maggiormente predisposti a sviluppare un senso di vulnerabilità nei confronti del mondo esterno e circa la pericolosità dell’ambiente che li circonda, con la possibilità di sviluppare fobie per tutto ciò che è nuovo.

Inoltre, avere dei genitori troppo presenti non permetterà, al bambino prima e all’adolescente poi, di vivere delle “sane” frustrazioni nel rapportarsi con l’esterno. In questi casi le figure genitoriali si sostituiranno al figlio per risolvere problemi, limitando al bambino le emozioni spiacevoli legate agli insuccessi e alle difficoltà che il percorso di crescita pone di fronte ad ogni individuo, facendolo inoltre sentire incapace di affrontare le situazioni complicate da solo.

Secondo lo studio i genitori, vitali per la formazione equilibrata e il benessere mentale dei figli, dovrebbero cercare di instaurare una relazione più bilanciata con i propri  figli, limitando gli eccessi e mantenendo la giusta distanza pur facendo sentire la loro presenza. Altrimenti, il rischio è quello di avere un figlio, piccolo o adulto, con un atteggiamento passivo di non scelta, pieno di dubbi circa le proprie preferenze e le proprie capacità, con un’attenzione eccessiva a ciò che penserebbe o farebbe il genitore se fosse al suo posto.

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