Antonino Spinalbese si confessa: “Soffro di una malattia autoimmune”

di Alice Marchese


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Dopo la fine della relazione con Belen Rodriguez, Antonino Spinalbese si racconta senza filtri. A quanto pare nessuno sapeva che stesse lottando con il suo corpo a causa di una perdita di peso improvvisa, dettata anche dallo stress, poi l’incidente. Torna a casa, alla quasi normalità, ma inizia ad accusare un dolore lancinante nella parte alta dell’intestino. Dopo quattro giorni di dolore va in ospedale, lo ricoverano e lì scopre di avere una grave malattia autoimmune.

Antonino Spinalbese si confessa

Il soggiorno in ospedale lo prova molto, dimagrisce 13 chili, allo specchio non si riconosce più. Poi un amico lo aiuta a rimettersi in forma, a tornare Antonino e da quel momento la sua vita cambia di nuovo. Per quanto riguarda la sua relazione con la showgirl argentina, se ne sa poco. Antonino parla poco di Belen, non la cita mai nel lungo video, ma è ben percepibile l’amore che provava per lei.

“Nove mesi di felicità, nove mesi e sarei diventato papà l’ho vissuta come una staffetta consegnata dal cielo, dal mio papà Rosario”, così descrive i nove mesi passati insieme nell’attesa della piccola Luna Marì. Dopo poco però inizia le crisi di coppia, i problemi seri con la Belen, che hanno portato alla separazione, e poi quelli di salute. Il tutto amplificato dalla presenza di giornali e riviste che “sembrano conoscere la natura dei miei problemi, quando io stesso non la conoscevo”.

Antonino Spinalbese parla di Luna Marì

“Due anni fa credevo di aver superato quel dolore, pensavo fosse iniziata l’alba di una vita felice. Ma non era così, dovevo ancora schiantarmi contro una macchina, incrinarmi due costole e ricevere una notizia terribile da un medico e perdere una delle cose a me più care. E no, non so parlando del gossip che tutti cercano. Erano bastate due novità, un nuovo lavoro e un nuovo amore, per stravolgere la mia esistenza, ma quando diventi personaggio famoso, è diverso è come essere catapultati in un universo nuovo”.

“La vita non più solo tua ma è intrattenimento di altri. I tuoi problemi di cuore non sono più solo tuoi ma diventano titoli di quotidiani e riviste. qualcosa di strano per uno riservato come me, ma l’amore è forte e ha reso normale una vita sotto ai riflettori. Nove mesi di felicità, nove mesi e sarei diventato papà l’ho vissuta come una staffetta consegnata dal cielo, dal mio papà Rosario”.

“Lo stress mi fa perdere peso”

“Di solito quando aspetti un bambino ti chiamano amici, parenti non i giornalisti, ma io avevo la mia spalla e dopotutto sono problemi da privilegiati, lamentarsene è quasi irrispettoso la sera avevo solo un pensiero “sono felice”, fino al giorno più bello della mia vita la nascita di Luna Marì. La sceneggiatura tragicomica del mio film fa cadere il giorno più bello della mia vita con una serie infinita di drammi. L’inizio è dei più comuni, problemi di coppia, come succede a chiunque, a parte il fatto di avere giornali e riviste che sembrano conoscere la natura dei miei problemi, quando io stesso non la conoscevo, inizia così il film L’odio, ma era solo l’inizio della caduta. Lo stress mi fa perdere peso, poi mi incrino due costole per colpa di una caduta dovuta alla mia stanchezza. Ero così stanco da non accorgermi di uno pneumatico abbandonato in autostrada, ma mia auto è lacerata, io sotto flebo, solo un lieve trauma, ma le amare sorprese non erano finite”.

Antonino Spinalbese: “Fa sempre più male”

“Dopo una giornata a tenere in braccio la mia piccola Luna inizio a sentire un forte dolore alla parte alta dell’intestino. Ma quei dolori non si fermano, fa sempre più male, passano 4 giorni. Vado in ospedale, mi ricoverano e arriva il responso. Ho una grave malattia autoimmune, un problema con cui forse dovrò convivere per il resto della mia vita. Dopo la notizia, mi sdraio nel letto, rimango in ospedale per 10 giorni e pensavo a molte cose, ma la più ricorrente era perché, perché tutto insieme? In fondo nei film dopo aver toccato il fondo arriva il riscatto, questo mi faceva stare un po’ meglio, ma il momento di stare meglio però non arrivava”.

“10 giorni di digiuno, affiancati solo da pasti omogenizzati e in bianco: sembra una cosa stupida paragonata al resto. Ma uscito dall’ospedale non ero più io, avevo perso 13 chili e non era l’unica cosa che avevo perso. Avevo perso il mio aspetto fisico, la mia forma fisica che per me era sempre stato il mezzo per stare bene con me, come me stesso. Iniziai a vestirmi in modo strano, per non farmi riconoscere, non andavo più in palestra, dove quella comune ansia sociale di sarebbe acuita. Fino a quando non ha incontrato un amico di vecchia data, Andrea. Andrea è la persona che mi ha ricordato che dopo il momento di sofferenza arriva sempre la gloria. In un momento in cui i giornali cercavano sempre notizie su di me io confessavo tutto al mio amico”.

“Mi sento di aver intrapreso la mia scalata verso la gloria”

“Andrea si mise a studiare la mia patologia con un unico obiettivo far tornare Antonino. Quella sfida mi riempie di coraggio e nei due mesi successivi solo due obiettivi. Proteggere la mia Luna e tornare Antonino, il resto verrà da sé. Io mi sento di aver intrapreso la mia scalata verso la gloria. Ma ora c’era un pensiero fisso, che non riguardava me. Riguardava le persone che in modi diversi hanno provato un’esperienza come la mia: guardarsi allo specchio li fa stare male. Così decisi che il primo passo del nuovo Antonino sarebbe stato far sentire meglio queste persone che si sentono troppo magre, grasse, con pochi muscoli.  Ho un solo messaggio: ciò che conta è superare il dolore”.

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