Madonna, gravi ritardi ai concerti e playback: class action dei fan contro la star

di Manuela Zanni


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Madonna non si fa mancare nulla. Arricchisce la sua collezione di cause per i concerti americani del Celebration Tour che a novembre ha toccato anche l’Italia. Questa volta si tratta di una class action depositata a Washington DC contro la popstar e il promoter Live Nation.

I fan di Madonna: “Ci sentiamo raggirati”

Tre spettatori, Elizabeth Halper-Asefi, Mary Conoboy e Nestor Monte, hanno detto di essersi “sentiti raggirati”. Lo show è iniziato con due ore di ritardo rispetto alle 20:30 programmate e quindi hanno “dovuto lasciare il concerto prima della fine”. La popstar avrebbe, inoltre, creato disagio tenendo la temperatura della venue troppo calda durante lo show e avrebbe “cantato in playback per buona parte del concerto”.

Le “scuse” di Madonna

La cantante si sarebbe presentata al pubblico dicendo semplicemente “mi spiace per il ritardo… no, non mi spiace, sono fatta così, sono sempre in ritardo”. Con questo comportamento Madonna avrebbe dimostrato “la totale e arrogante mancanza di rispetto” nei confronti di chi ha comprato il biglietto. “In sostanza, Madonna e Live Nation sono il peggior incubo dei consumatori”, dice l’accusa.

Biglietti costosi

Il tutto a fronte di biglietti costosi: Halper-Asefi ne ha pagato uno sul sito di secondary ticketing StubHub 992,76 dollari, gli altri due hanno comprato coppie di biglietti su Ticketmaster a 537,70 e 252,44 dollari.

Diva si ma entro i limiti

Va bene che ad una Diva si perdona tutto ma a tutto c’è un limite. Lo sostengono avvocati non la pensano così e sono convinti che si sia trattato di una violazione dei diritti dei consumatori: “I possessori dei biglietti non sono stati avvisati che i concerti sarebbero iniziati molto più tardi rispetto all’orario di inizio pubblicizzato e stampato sul tagliando”. Col risultato che hanno aspettato ore l’inizio e se ne sono dovuti andare via in anticipo.

“I ritardo ha causato gravi danni”

Il punto, dicono gli avvocati, non è essere costretti a restare in piedi fino a tardi. Il punto sono i danni arrecati dal ritardo a “persone ragionevoli” che avevano preso «impegni con la babysitter o al lavoro, che non hanno visto tutto il concerto per cui avevano pagato perché chiudevano i parcheggi in cui avevano lasciato l’auto o perché i mezzi pubblici non funzionavano più a quell’ora”.

La reazione di Madonna

Né Madonna, né Live Nation hanno commentato. Hanno invece risposto a una precedente causa per un ritardo al live di Brooklyn dicendo che i concerti si erano svolti come previsto ad eccezione di un problema il 13 dicembre durante un soundcheck che “ha causato un ritardo ben documentato dalla stampa”. Una precedente causa relativa a un ritardo durante il tour di Madame X nel 2019 è stata archiviata.

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