Grammy Awards, delusione per Maneskin: tutti i vincitori

di Manuela Zanni


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Sono state ore di delusione per i Måneskin, che erano in corsa nella categoria «Best new artist» i Grammy 2023, ma che non ce l’hanno fatta. La vinitrice del prestigioso titolo è stata Samara Joy, giovane cantante jazz di 23 anni nata nel Bronx, star della Generazione Z. Per il quartetto romano c’è comunque la soddisfazione della prestigiosa nomination, prima volta per una rock band italiana, e l’entusiasmo del red carpet. Sarà sufficiente o si tratta di un segnale di declino?

 

Grammy 2023, la delusione dei Måneskin

Brutto colpo per Damiano David e i suoi compagni,  rimasti a mani vuote dopo la partecipato alla cerimonia a Los Angeles, griffati Gucci come di consueto: «Ci sembra ancora strano, dobbiamo ancora abituarci, ma ogni volta che partecipiamo a questi eventi e abbiamo l’occasione di incontrare i nostri idoli è sempre meraviglioso», hanno detto durante le interviste pre-serata.

Grammy 2023

Grammy 2023

Grammy 2023, il record di Kim Petras

Ma la mancata vittoria dei Maneskin ai Grammy 2023 non è stato l’unico colpo di scena.  Kim Petras  è, infatti,  diventata la prima donna trans a conquistare una statuetta per il miglior Pop Duo/Group Performance. Petras, 30 anni, è una cantante tedesca che vive a Los Angeles. Nata a Colonia, figlia di una coreografa e di un architetto, a 13 anni era apparsa a uno show in Germania dove aveva parlato della sua transizione di genere, per poi portare avanti la sua battaglia in modo da ottenere il via libera all’intervento prima dei 18 anni, il limite fissato nel suo Paese. Dopo aver superato l’esame da parte dell’unità di psichiatria dell’ospedale di Francoforte, nel novembre del 2008 Petras ha potuto annunciare il completamento della transizione. Con lei ha vinto Sam Smith con il brano “Unholy”.  “Sono cresciuta vicino a un’autostrada in mezzo al nulla. Mia madre ha creduto in me, nel fatto che io fossi una ragazza. E io ora non sarei qui se non fosse stato per il suo sostegno” ha dichiarato, nel ricevere il premio.

Grammy 2023, anche Beyoncé entrerà nella storia

Avendo vinto  il premio per il miglior album nella categoria “best dance/electronic music”, la cantante americana ha conquistato il suo 32esimo Grammy, diventando l’artista più premiata di sempre. Il traguardo è arrivato dopo 88 nomination e nonostante anche quest’anno, per la quarta volta, sia sfumata la vittoria nella categoria «album dell’anno». L’artista texana ha superato il direttore d’orchestra ungherese naturalizzato inglese Georg Solti, scomparso nel ‘97, che era arrivato a 31 Grammy. Tutto secondo le previsioni, con la cantante americana destinata a essere la regina assoluta della 65esima edizione degli Oscar della musica.

Grammy 2023,  Harry Styles conquista il disco dell’anno

Harry Styles ha vinto il Grammy per l’album dell’anno, «Harry’s House», il premio è il più prestigioso tra quelli assegnati dalla Recording Academy, battendo le due superfavorite Adele e Beyoncé. Altri premi importanti sono andati a Lizzo per la registrazione dell’anno («About damn time») e, a sorpresa, alla cantante e chitarrista blues Bonnie Raitt per la canzone dell’anno con «Just like that». Adele ha trionfato nella categoria «Best pop solo performance» con «Easy on Me», mentre il Miglior album rap, come previsto, è stato quello di Kendrick Lamar «Mr. Morale & the Big Steppers».

Kim Petras

Kim Petras

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Tutti i premiati ai Grammy 2023

Ecco l’elenco degli artisti premiati ai 65esimi Grammy, nelle categorie principali:
Album dell’anno: «Harry’s House», Harry Styles
Registrazione dell’anno: «About damn time», Lizzo
Canzone dell’anno: «Just like that», Bonnie Raitt
Miglior artista emergente: Samara Joy
Migliore performance pop solista: «Easy on me», Adele
Miglior performance di un duo/gruppo pop: «Unholy», Sam Smit e Kim Petras
Miglior album rap: «Mr Morale & the big steppers», Kendrick Lamar
Miglior album dance/elettronico: «Renaissance», Beyonce
Miglior canzone r’n’b’: «Cuff it», Beyonce
Miglior album country: «A Beautiful time», Willie Nelson
Miglior album pop: «Harry’s House», Harry Styles
Miglior album urban: «Un verano sin ti», Bad Bunny
Miglior album rock: «Patient number 9», Ozzy Osbourne
Miglior performance rock: «Broken Horses», Brandy Carlile
Miglior canzone rock: «Broken Horses», Brandy Carlile
Miglior performance rap: «The Heart part 5», Kendrick Lamar
Miglior canzone rock: «The Heart part 5», Kendrick Lamar
Miglior performance rap melodica: «Wait for U», Future feat. Drake & Tems
Miglior album r’n’b: «Black radio III», Robert Glasper
Miglior performance r’n’b: Hrs & hrs», Muni Long
Miglior performance tradizionale r’n’b: «Plastic off the sofa», Beyonce
Miglior disco progressive r’n’b: «Gemini Rights», Steve Lacy
Miglior performance di musica alternativa: «Chaise longue», Wet leg
Miglior album di musica alternativa: «Wet leg», Wet leg
Miglior audio book: «Finding me», Viola Davis
Miglior album pop tradizionale: «Higher», Michael Bublè
Miglior performance country solista: «Live forever», Willie Nelson
Miglior performance duo/gruppo country: «Never wanted to be that girl», Carly Pearce e Ashley McBryde
Miglior album country: «Till you can’t», Cody Johnson
Miglior video musicale: «All too well: the short film», Taylor Swift
Produttore dell’anno, non classico: Jack Antonoff
Miglior comedy album: «The Closer», Dave Chappelle
Miglior album teatrale: «Into the woods (2022 Broadway cast recording)»
Miglior film musicale: «Jazz Fest: A New Orleans story»
Miglior canzone per visual media: «We don’t talk about Bruno» da Encanto, Lin-Manuel Miranda
Miglior album vocal jazz: Samara Joy
Miglior Americana album: «In these silent days», Brandi Carlile
Miglior performance Americana: «Made up mind», Bonnie Raitt
Miglior American root song: «Just like that», Bonnie Raitt
Miglior registrazione dance/elettronica: «Break my soul», Beyoncé
Miglior performance metal: «Degradation rules», Ozzy Osbourne feat. Tony Iommi
Best engineered non-classical album: «Harry’s house», Harry Styles
Miglior compilation soundtrack per visual media: «Encanto»
Miglior score soundtrack for visual media: «Encanto», Germaine Franco

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