La Giornata delle Oasi del WWF, l’occasione per visitare rifugi preziosi

di Manuela Zanni


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Le oasi erano e sono l’emblema della speranza.  Le oasi odierne, in particolare,  quelle italiane gestite dal Wwf,  sono sono preziosi  rifugi per la salvezza delle specie che stiamo perdendo, della biodiversità in declino. Per questo fine settimana  dedicato alla salvaguardia dell’ambiente decine e decine di Oasi del Wwf apriranno per accogliere cittadini e famiglie e per “liberare la natura”, come recita lo slogan dell’associazione ambientalista.

L’invito è quello tramite il sito del Wwf, che dedica una mappa apposita alle oasi da riscoprire, di prenotarsi e visitare questi luoghi incantati per osservare da vicino quello che stiamo proteggendo e rischiamo di perdere.

Da quelle del Trentino come l’oasi di Valtrigona, dove immergersi nella magnificenza del bosco, a quelle del sud Italia come la splendida Oasi delle Cesine bagnata dal mare, o ancora l’affascinante rifugio di Penne in Abruzzo, o Policoro dove nidificano le tartarughe.

Per ogni luogo, specie diverse da proteggere, sostenere, a cui offrire un riparo dal rapporto con l’uomo che spesso ha incrinato lo sviluppo della biodiversità e quest’anno, spiega il Wwf, l’invito è soprattutto “all’urgenza di proteggere e rigenerare gli ambienti naturali, recuperando i danni inflitti agli ecosistemi del Pianeta per passare dallo sfruttamento della natura alla sua guarigione“.

 

 

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