Valentina e Nicoletta, le donne che lottano per le donne

di Alice Marchese


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Verrà conferita dal presidente Sergio Mattarella l’onorificenza al Merito della Repubblica per l’anno 2020 a 20 donne. Venti su 36 persone che si sono distinte per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l’attività volta all’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Venti donne, esempi ai quali ispirarsi.
Valentina Bonanno, la trentenne di Milano che diventa Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica per “il suo contributo, in ambito internazionale, alla diffusione di pratiche sicure di supporto alla gravidanza”. Neomamma di una bambina di undici mesi, sin da piccola ha vissuto tra Italia e Kenya dove insieme alla madre ha fondato l’associazione Maharagwe Fauzia Onlus.

La storia inizia nel 2008 dopo la morte per setticemia conseguente al parto, di Fauzia, giovane ragazza keniota, a cui Valentina era molto legata. Lo scopo dell’associazione è infatti quella di sviluppare una rete sicura di supporto alla gravidanza, parto e puerperio attraverso la formazione di ostetriche e personale qualificato.

“Non mi aspettavo questo riconoscimento. Non mi sento una persona speciale ma una goccia nel mare e spero che l’onorificenza aiuti a portare alla luce la situazione che si vive in gravidanza e durante la nascita in tante zone del mondo per tante donne che soffrono per violenze, mancanza di cure appropriate e impossibilità di fare delle scelte”, com’è riportato da D-Repubblica, ha commentato raccontando che dopo la nascita della figlia e per le restrizioni dovute al Covid19 non riesce da mesi ad andare in Kenya.

“Ma tutto continua a funzionare grazie al supporto remoto perché per me il volontariato deve rendere autonomi e indipendenti dalla nostra presenza e dai nostri aiuti”, aggiunge.

In Kenya la mortalità durante il parto è alta ed è essenziale garantire alle madri la possibilità di partorire seguendo le proprie tradizioni e culture ma in assoluta sicurezza. Quando le madri sono affette da malattie trasmissibili come l’Hiv, per limitare la possibilità di contagio al neonato, l’associazione si impegna a garantire un parto cesareo e nutrimento alternativo rispetto all’allattamento al seno.

Ma nell’elenco delle venti “cavaliere”, tutte con storie di dedizione per la solidarietà, c’è un’altra donna che si batte per le donne che merita di essere raccontata. Nicoletta Cosentino, 49 anni, palermitana, secondo le motivazioni del Quirinale si è distinta per “il suo esempio di reazione e per il contributo offerto nella promozione di una cultura di contrasto alla violenza sulle donne e di recupero delle vittime di abusi”.

Dopo un percorso di recupero nel centro antiviolenza Le Donne Onlus di Palermo, e con il sostegno del Centro Astalli e dell’Associazione Pellegrino della Terra, ha superato una storia personale di abusi e ricostruito la propria vita.

Ha frequentato uno stage di formazione in un laboratorio alimentare coltivando la sua passione per la cucina fino a creare “Le Cuoche Combattenti”, un laboratorio artigianale di conserve e prodotti da forno.

Nel suo progetto coinvolge otto donne sottratte alla violenza, non solo fisica, ma anche psicologica e familiare; offrendo loro stage formativi e lavoro come presupposto per riacquistare libertà, dignità e indipendenza economica. Il suo motto è “mai più paura, mai più in silenzio, non siamo vittime, ma combattenti”.

Ai social affida la sua soddisfazione per il riconoscimento ottenuto: “Ed è successo anche questo, felice che Cuoche Combattenti possa godere di questo riconoscimento e arrivare così a tante donne come incoraggiamento e stimolo per riprendere in mano la propria vita”, ha scritto su Facebook.

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