10yearschallenge, la sfida social a colpi di vecchie foto

di Carmela Giglio


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10yearschallenge è la sfida social a colpi di vecchie foto che sta contagiando quasi tutti! Partecipare è semplice: si pubblica una foto di oggi e una di come si era dieci anni fa. Ma, perchè farlo, si chiedono in molti? Qualcuno avanza il dubbio che sia un espediente per consentire il riconoscimento facciale ma Facebook smentisce. Cosa c’è dietro, quindi?

10yearschallenge, la sfida social

Avete partecipato? A farlo sono stati in molti: dalle persone comuni alle celebrities, ma anche attivisti, aziende e persino musei e scienziati. Sembra nata come un gioco la moda di pubblicare, accanto ad una foto di oggi, quella scattata circa dieci anni fa. Della serie: “trova le differenze” o “non ci sono troppe differenze”! Forse in molti hanno partecipato proprio per questo: per quel pizzico di vanità che induce a voler dimostrare che l’azione del tempo non ha fatto troppi danni. Del resto, siamo o non siamo una società fondata sull’apparire?! Qualcuno, però, ha dei sospetti su questa singolare iniziativa social.

10yearschallenge per il riconoscimento facciale?

E’ stata avanzata l’ipotesi che dietro 10yearschallenge si celi la volontà di procedere ad un esperimento social per il riconoscimento facciale. Il dubbio è stato sollevato dapprima dalla giornalista di Wired Kate O’Neill, secondo cui sarebbe interesse di Facebook, quello di raccogliere dati personali degli utenti, tra cui le foto collocate temporalmente sarebbero tra i più interessanti. Altri, invece, hanno messo in dubbio questa ipotesi, ricordando che dati di questo tipo sono già in possesso ai proprietari del social che, quindi, non ne avrebbero alcun bisogno. Secondo altri, invece, foto di questo tipo potrebbero tornare utili a qualche nuova azienda, che ha bisogno di quel particolare tipo di immagini. Non sarebbero del tutto chiari, però, i fini e gli utilizzi da parte delle aziende di foto simili. Come si spiega la nascita di 10yearschallenge, allora?

10yearschallenge, come è nata

La risposta, come spesso accade in questi casi, è la più semplice: 10yearschallenge non è stata lanciata da Facebook o altre aziende per raccogliere dati sul riconoscimento facciale, ma si tratta molto plausibilmente di un gioco social creato dagli stessi utenti e che è diventato virale in modo spontaneo. Lo stesso team Facebook, infatti, ha chiarito: “Non abbiamo iniziato noi questo trend, in cui vengono utilizzate foto già esistenti sulla piattaforma, e non guadagniamo nulla da questo meme (se non ricordarci quanto fosse discutibile la moda nel 2009). Gli utenti di Facebook possono, in qualsiasi momento, scegliere se attivare o disattivare il riconoscimento facciale”. Il riconoscimento facciale di Facebook, effettivamente, viene già utilizzato per segnalare quando qualcuno pubblica una nostra foto e serve al social network a riconoscere in automatico i suoi utenti. Tuttavia, può essere disattivato dalle impostazioni account alla voce “riconoscimento facciale”.

10yearschallenge e Bucket Challenge

Che 10yearschallenge sia un’idea nata dalla fantasia degli stessi utenti è confermato dal fatto che questa iniziativa non è la prima nata in questo modo. Ricordate Bucket Challenge? Era quella sfida, divenuta virale nell’estate del 2014, che invitava gli utenti a versarsi secchi di acqua gelata addosso per sostenere la raccolta fondi in favore della ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica. Stavolta non c’è alcuna raccolta fondi, quindi l’intento è meno nobile, ma la fantasia degli utenti – evidentemente – è rimasta la stessa. Quale altre sfide social verranno lanciate nei prossimi anni? Speriamo, almeno, siano proficue e benefiche!

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