Autostima dei bambini: che cosa possono fare i genitori per aumentarla?

di cinziaR


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Qualche volta i genitori tendono a dimenticarsi dell’importanza, per i loro figli, di sviluppare una buona autostima. Ecco allora come aiutare i propri figli a costruire una soddisfacente autostima in 5 step.

Fate un passo indietro rispetto a loro

Come genitori, una delle vostre principali responsabilità è aiutare i vostri figli a diventare competenti e autosufficienti. Per fare questo, dovete essere pronti a fare un passo indietro e permettere ai vostri bambini di sperimentare non solo cose positive, ma anche, in modo graduale, fallimenti e delusioni. Lasciate che i vostri bambini prendano alcuni rischi (calcolati) e che risolvano alcuni problemi per conto loro. Inoltre, fissate per loro obiettivi realistici, permettete che vi si ingaggino in autonomia e gratificateli quando li raggiungono. Lasciate che facciano le loro scelte, ovviamente adeguate all’età. Permettendogli di prendere le loro decisioni, avrete anche insegnato loro le conseguenze delle loro scelte.

Lodate i vostri figli, ma non eccessivamente

Il discorso sulle lodi è particolarmente delicato quando di parla di autostima dei bambini. Da una parte è facile capire quanto i complimenti siano fondamentali per costruire una buona stima di sé, tuttavia quando questi sono eccessivi possono diventare altamente problematici. Lodando in maniera eccessiva i nostri figli trasmetteremo loro l’idea che non hanno bisogno di impegnarsi per ottenere i risultati che desiderano attraverso un naturale percorso per tentativi ed errori. L’eccessiva celebrazione può condurre anche ad un altro problema, cioè che i bambini si comportino in modo poco naturale per cercare di essere perfetti in tutte le situazioni, cercando continuamente di raggiungere questi particolari standard elevati (e irraggiungibili).

Lasciate che i vostri bambini aiutino in casa

I bambini beneficiano significativamente di attività che consentono loro di esprimere una competenza e assegnare loro piccoli compiti di casa è un’ottima strategia: non solo gli permette di mostrare un’abilità acquisita, ma li aiuta a rendersi conto che il loro contributo è prezioso e apprezzato da altri membri della famiglia. Chiedete quindi ai vostri bambini di aiutarvi a cucinare, ad apparecchiare la tavola e a lavorare in giardino.

Incoraggiate i vostri figli a trovare e perseguire interessi e obiettivi

Appena notate che i vostri figli sviluppano un particolare interesse, giocate ad assegnare loro dei piccoli obiettivi attinenti a quell’attività che saranno naturalmente felici di completare. Che si tratti di cinque vasche in piscina o una discesa con lo snowboard, mostrerete loro che realizzare un obiettivo porta con sé una sensazione gratificante. Questo darà loro un senso di soddisfazione, che fungerà come carburante alla loro autostima.

Criticate le azioni, non la persone

Alcuni genitori tendono a lodare eccessivamente i loro figli, altri invece sono genitori ipercritici nei loro confronti. Benché le critiche costruttive siano utili, occorre saperle proporre nel modo più opportuno. Invece che criticare la persona dicendo “Sei una bambino cattivo”, è importante cercare di assumere un approccio meno personale e mettere a fuoco l’attività stessa, ad esempio dicendo: “Lo sai che ti ritengo un bravo bambino, ma penso non dovresti fare quel tipo di cose.”.

Come genitori, avete un enorme impatto sull’autostima dei vostri bambini. Usando la vostra influenza nel modo giusto, potrete aiutarli a diventare adulti responsabili, competenti e fiduciosi.

Luca Mazzucchelli è Vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia e co-fondatore di Helpsy e fondatore del Servizio Italiano di Psicologia Online, prima realtà di supporto psicologico a distanza in Italia; collabora con diverse multinazionali aiutandole nella produzione di video psicologico-divulgativi rivolti a professionisti ed appassionati di psicologia. Ha lavorato con alcune importanti realtà del terzo settore e collaborato con diverse Università e Ordini Professionali. E’ Direttore della rivista “Psicologia Contemporanea”.

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