Disordine creativo nei bambini: è sinonimo di intelligenza?

di Carmela Giglio


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Disordine creativo nei bambini, cos’è

Cos’è il disordine creativo? E’ qualcosa di diverso dal semplice disordine? Secondo molti psicologi, il disordine creativo potrebbe manifestarsi anche nei bambini. Si parte dall’idea che il concetto di ordine è eminentemente personale e che, quindi, l’ordine si misura in base alla propria prospettiva. Ciascuno, quindi, trova un proprio ordine nell’apparente casualità con cui sistema gli oggetti intorno a sé. Nel bambino, poi, il disordine serve ad esprimere la propria creatività; è il modo con il quale sperimenta soluzioni alternative, si muove negli spazi e dà una collocazione agli oggetti con cui si cimenta. Attraverso il disordine, quindi, il bambino impara a conoscere il mondo che lo circonda e ad affermare sè stesso.

Quando il bambino gioca, infatti, è spesso disordinato. E se dà un ordine ai vari giochi è perché vuole “ordinarli” secondo un suo criterio. Questo criterio, spesso, non viene compreso da mamma e papà. Questi, però, dovrebbero rispettare il momento di gioco del piccolo e non imporre un ordine precostituito. Il concetto di disordine creativo, dunque, è strettamente legato a quello di gioco. Questo momento va rispettato. Diversa cosa è insegnare ai bambini, specie quelli più grandicelli, ad aiutare a sistemare i giochi e la cameretta, dopo che si è finito di giocare o di fare i compiti. Ma, quanto c’è di vero nell’affermazione secondo cui il disordine creativo nei bambini è sintomo di intelligenza?

Disordine creativo nei bambini: è sinonimo di intelligenza?

Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che i bambini ai quali è concesso di “scatenarsi” con i propri giochi, hanno poi manifestato maggiori capacità nei processi conoscitivi. In altre parole, i bambini a cui si permette di esprimersi liberamente attraverso il gioco, svilupperanno meglio alcune capacità intellettive. I genitori, dunque, farebbero bene a rispettare questa “esigenza di disordine” nel gioco dei piccoli. Insomma, nulla a che vedere con la cosiddetta “sindrome da iperattività” dei più piccoli, di cui pure si è fatto un gran parlare.

A conferma di tale tesi anche una recente ricerca scientifica, che riguarda gli adulti ma i cui risultati possono estendersi pure ai più piccoli. Lo studio, condotto da Robert Thatcher, neuroscienziato e presidente dell’Applied Neuroscience Petersburg in Florida, ha concluso che chi è disordinato è più creativo ed è maggiormente capace di concentrarsi. Insomma, il tanto vituperato disordine, in realtà, è sintomo di intelligenza e creatività, anche nei bambini!

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