Giorgio Mastrota
Giorgio Mastrota racconta la fine del rapporto con la ex moglie Natalia Estrada. La coppia ha divorziato nel 1998 e, oggi, il re delle televendite ammette: “Fu lei ad andarsene, sono stato molto male. Anche per lei non è stato facile, credo”.
Sposati dal 1992 al 1998, Giorgio Mastrota e Natalia Estrada sono sicuramente stati una delle coppie televisive più amate di quegli anni. Adesso, in un’intervista rilasciata a Serena Bortone durante il programma “Oggi è un altro giorno“, il conduttore ha rivelato come si solo lasciati.
Quando la conduttrice gli ha chiesto chi dei due avesse deciso di andare via, ha risposto: “È stata lei. Sono stato molto male. Sono stati momenti difficili. Anche per lei non è stato facile credo. Sono stato aiutato da due miei amici”.
Quindi ha aggiunto, spiegando i motivi che hanno portato alla separazione: “Ci eravamo distratti”. Il loro primo incontro era avvenuto in Spagna: “Era bellissima. A colpo d’occhio, sono arrivato lì, c’erano le prove per questa trasmissione. C’era questa ragazza mora, spagnola, travolgente. Fisicamente sono rimasto molto colpito”.
Anche qualche giorno fa, ospite di Mia Cerano nella trasmissione “Nei tuoi panni”, Giorgio Mastrota aveva raccontato alcuni dettagli su quel legame: “Abbiamo dato vita a una figlia meravigliosa, che porta il nome della mamma. Io con Natalia ho passato dei momenti meravigliosi. Certo, subito dopo la separazione non riuscivamo neanche a sentirci e a dialogare bene, ma poi abbiamo superato quel frangente. In quel periodo eravamo molto conosciuti e addirittura al Tg5 diedero la notizia della fine del nostro amore. Abbiamo bruciato troppo le tappe quella bolla alla fine è scoppiata”.
Alla domanda su quale sia stato il momento più difficile che ha vissuto, Mastrota ha risposto: “Quello più complicato l’ho affrontato dopo la separazione. In televisione fai in fretta a passare da 100 a 2, non ci sono mezze misure. Ho accusato un po’ il colpo, ma le televendite Mediaset erano costanti e mi hanno tenuto a galla. Mi trovavo a mio agio, era un lavoro diverso e alla fine mi andava bene così”.