Terza puntata di Belve, il programma cult di Rai2 ideato e condotto Francesca Fagnani, prodotto da Fremantle. Ospite: Fabio Volo.
Come sta Bruce Willis? L’amico regista rivela: “Uno strazio per chi gli vuole bene”
Le condizioni di salute di Bruce Willis sarebbero in peggioramento. A rivelarlo in un’intervista è Glenn Gordon Caron, creatore di “Moonlight“, la serie che ha lanciato l’attore, nonché suo amico: “Non è quasi più in grado di parlare e ha perso la gioia di vivere“.
Il regista e sceneggiatore ha parlato attraverso le pagine del New York Post. Willis, 68 anni, si è ritirato dalle scene lo scorso anno: soffre di demenza frontotemporale, una condizione che influisce in modo degenerativo sulle capacità di comunicazione.
Ad annunciarlo è stata la famiglia, che ha spiegato che questa malattia comporta per l’attore un rallentamento nei movimenti, rigidità alle articolazioni, problemi di equilibrio e cambiamenti nel comportamento e nella parola.
“È doloroso ma finalmente adesso sappiamo”, hanno detto il 16 febbraio scorso la moglie di Willis, Emma Heming, l’ex moglie Demi Moore e le cinque figlie, in un messaggio postato sul sito della Association for Frontotemporal Degeneration.
Glenn Gordon Caron è rimasto un caro amico dell’attore e cerca di fargli visita almeno una volta al mese, da quando gli è stata diagnosticata la malattia. Il regista ha condiviso un aggiornamento sulla sua salute, dopo che “Moonlight“, amata serie degli anni Ottanta è stata riproposta sul servizio di streaming Hulu.
In merito a Bruce Willis, ha detto: “So che è davvero felice che lo spettacolo sarà disponibile per le persone, anche se non può dirmelo”. “Quando ho avuto modo di passare del tempo con lui ne abbiamo parlato e so che è emozionato“, ha aggiunto, parlando al New York Post.
“È uno strazio per chi gli vuole bene”
Caron ha spiegato di essere rimasto in contatto con la moglie della star e con le sue tre figlie maggiori, Rumer, 35, Scout, 32 e Tallulah, 29. “Bruce ha dovuto rinunciare alla lettura. Era un lettore vorace – non voleva che nessuno lo sapesse – e ora non legge più. Tutte quelle abilità linguistiche non sono più a sua disposizione, eppure è ancora Bruce. Fa fatica ormai a esprimersi e vederlo in quelle condizioni è uno strazio per chi gli vuole bene. (…) Ho la sensazione che dopo uno o tre minuti lui non sappia più chi sono“.
Poi ha aggiunto: “Quando sei con lui sai che è Bruce e sei grato che sia lì, ma la gioia di vivere se n’è andata. Non c’è nessuno che avesse più gioia di vivere di lui. Amava la vita e cercava di viverla al massimo e adorava svegliarsi al mattino. Quindi l’idea che ora lui veda la vita come attraverso una zanzariera, ha molto poco senso…”.