Vida morta in garage con il fidanzato, l’Iran rifiuta la salma: “Donna di facili costumi”

di Redazione


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Dopo a tragedia dei due fidanzati morti nel box, la questione diventa internazionale con l’Iran, paese di origine della ragazza, che non vuole la salma di Vida. Lo conferma un servizio choc al tg: «Era una ragazza di facili costumi», si dice nel servizio.

La tragedia diventa internazionale con l’Iran che rifiuta la salma

Si tratta di una tragedia nella tragedia. Vincenzo Nocerino, 24 anni, e la sua fidanzata Vida Shahvalad, 21enne iraniana, sono stati trovati morti fa in un garage a Napoli, intossicati dai fumi di scarico dell’auto in cui si erano appartati per ripararsi dal freddo. Ma anche dopo la morte, Vida non trova pace: l’Iran infatti si rifiuta di far rimpatriare la salma della ragazza, descritta come “di facili costumi” in un servizio andato in onda sul tg nazionale.

La diffamazione della TV di Stato iraniana

Il 17 marzo, il giorno dopo il ritrovamento dei due cadaveri, la tv di Stato iraniana ha trasmesso un servizio in cui Vida veniva dipinta come “una donna di facili costumi”. Secondo la ricostruzione del giornalista, i fidanzati erano seminudi e stavano per avere un rapporto sessuale prima di perdere i sensi a causa del monossido di carbonio sprigionato dal motore acceso. Una versione smentita con forza dai familiari delle vittime. “Quando li ho trovati erano vestiti. Non è giusto che Vida sia stata infangata e denigrata dalla stampa nel suo Paese”, ha dichiarato Alfredo Nocerino, padre del 24enne. L’uomo è ancora sconvolto: “Ho davanti agli occhi quell’immagine che ormai rivivo ogni notte. Erano le 8.30 quando sono sceso in garage e li ho visti stesi in auto, lui sul sedile davanti e lei dietro. Sembrava dormissero”.

L’appello per salvare l’onore di Vida

La polizia morale iraniana, basandosi sul falso racconto, avrebbe bloccato il trasferimento della salma di Vida in patria. Una decisione che aggiunge altro dolore ai familiari della 21enne, giunta in Italia per studiare all’università. “La sua famiglia ora sta vivendo una tragedia nella tragedia, aiutiamoli a salvare l’onore di Vida”, è l’accorato appello di Ahmad Bahramzadeh, amico 28enne della giovane. L’amico lancia un appello accorato: “Ridate dignità alla figura di Vida, la sua famiglia sta vivendo il dolore nel dolore. Onoriamo la sua memoria e rispettiamo il lutto dei suoi cari”.

Anche i genitori di Vincenzo confermano che i due ragazzi, legati da una relazione, si erano appartati nel box solo per ripararsi dal freddo: “Erano vestiti, voglio precisarlo perché qualcuno ha detto che erano nudi”, ribadisce il signor Alfredo. “Ormai sono morto dentro, ma devo andare avanti per mio figlio”. L’uomo ricorda ancora vividamente quei tragici momenti: “Era sera quando mi sono accorto che Vincenzo non era tornato a casa dopo essere uscito con Vida. Sono sceso in garage e ho sollevato la saracinesca. Li ho visti nell’auto, ho cercato di svegliarli scuotendoli e urlando. Ma era tutto inutile”. I soccorsi, purtroppo, non hanno potuto fare nulla: i due giovani sono morti mentre dormivano, uccisi dalle esalazioni del motore acceso. Una fine terribile che sta facendo molto discutere in Iran, con la tv di Stato che diffonde notizie false sulla ragazza per infangarne la reputazione.

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