Alice Manfrini si è spenta. La tiktoker che raccontava sui social la sua lotta contro il cancro è morta a 24 anni.
A febbraio 2021 le era stato diagnosticato un sarcoma di Ewinge. Il ricordo del web: «Eri un grande esempio»
«Non ci sono fiori senza pioggia», scriveva Alice Manfrini nella sua biografia. Molti sui social la conoscevamo attraverso il profilo TikTok, dove raccontava la sua lotta contro il cancro. A febbraio 2021 le era stato diagnosticato un sarcoma di Ewinge e da lì aveva iniziato a condividere – con i suoi 40mila follower – la sua vita tra chemioterapia, lacrime e speranza. Alice ha lottato, ma non ce l’ha fatta. Si è spenta qualche giorno fa, anche se la notizia è arrivata solo oggi.
«Non mi infastidisce essere definita “guerriera”, ma non mi sento tale. È la mia routine, affronto la mia giornata normalmente, dopo un anno. Dopo un anno per me è la normalità, non la vivo più come malattia né mi dà fastidio pensarla o parlarne. È la mia routine: mi sveglio, so di essere così e non ne faccio un dramma», raccontava online.
Ventiquattro anni, di Bologna, aveva iniziato a riscontrare problemi durante il lockdown. A giugno 2020 il ginocchio le procurava forti dolori. Dolori che poi sparivano per settimane e si ripresentavano. Dopo vari approfondimenti è arrivata la diagnosi, in ritardo a causa dei ritardi ospedalieri causati dal Covid: sarcoma di Ewing. Inizia a fare la chemioterapia e intanto arriva anche la laurea in economia. E poi operazioni, e altre terapie da seguire. Le cure continuano, ma il tumore al ginocchio si diffonde. Le metastasi sono ormai in varie parti del suo corpo, dall’anca alla spalla.
«Penso di poter aiutare molte persone che stanno vivendo la stessa situazione», diceva in un video pubblicato sul suo TikTok. Oggi in molti piangono per lei. In tanti la ringraziano per l’aiuto, per le parole di conforto, per la forza che lei mostrava in ogni video e foto. «Eri splendida, arguta, intelligente e sensibile e di una simpatia disarmante – la ricorda qualcuno su Facebook – . Non si poteva non seguirti. Sapevi conquistare tutti. Te ne sei andata in silenzio scioccando tutti. Il Mostro maledetto (il sarcoma,ndr) ti ha portata via, ma alla fine hai vinto tu. Hai lottato fino all’ultimo col sorriso sulle labbra, rassicurando noi che ti seguivamo con trepidazione, sempre serena come se andasse tutto bene anche quando ormai la situazione era senza uscita».
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Una ragazza su Twitter scrive: «Sei un grande esempio e il tuo sorriso (sempre) non sarà mai dimenticato». E ancora: «Hai mandato forza e speranza fino alla fine a tutti quelli che stanno attraversando un percorso in compagnia del cancro! Grazie, col cuore infranto».
I tumori della famiglia di Ewing possono essere divisi fondamentalmente in tre tipi:
Tutti i tumori della famiglia di Ewing mostrano al microscopio cellule dall’aspetto simile, con scarso citoplasma ed evidenti alterazioni nucleari, e hanno le stesse anomalie cromosomiche, in genere rare in altri tumori. Si pensa, perciò, che abbiano la stessa origine. Per questo vengono tutti trattati allo stesso modo.
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