Il Rapporto Plus 2023 dell’Inapp rivela un dato allarmante: per molte donne italiane la maternità rappresenta un ostacolo significativo alla carriera professionale.
Clelia precipitata nel vano ascensore, trovata dal padre
All’alba di oggi, il cellulare di Clelia Ditano, 25 anni, ha squillato invano. Purtroppo, era già morta da alcune ore dopo una caduta di oltre 10 metri nel vano ascensore della palazzina alla periferia di Fasano dove viveva con i genitori. Il padre, Giuseppe Ditano, allertato dal suono del cellulare, ha trovato il corpo della figlia.
L’Inchiesta della Procura
La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta sull’incidente, ordinando il sequestro dell’ascensore per eseguire tutti gli accertamenti necessari. La salma di Clelia è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria per un’autopsia. “Non era mai successo che l’ascensore si bloccasse in quella maniera,” ha dichiarato il padre.
Gli Ultimi Momenti di Clelia
La sera precedente, Clelia era salita al quarto piano per lasciare la borsa e altri effetti personali. Intendeva poi scendere nuovamente per salutare degli amici o recuperare qualcosa dimenticato. Durante questo tragitto, pensando di utilizzare l’ascensore, è caduta nel vuoto a causa del mancato funzionamento della cabina.
Il Recupero del Corpo
I vigili del fuoco hanno lavorato per oltre tre ore per recuperare il corpo della giovane. All’esterno della palazzina, amici e famiglie degli abitanti osservavano in silenzio, rotto solo dalle lacrime dei genitori di Clelia. Lo Spesal ha avviato l’acquisizione dei primi elementi relativi al funzionamento dell’ascensore, e sono già stati ascoltati i tecnici della manutenzione.
Un Futuro Spezzato
Clelia Ditano era descritta da tutti come una ragazza solare e piena di vita. Lavorava in alcuni bed & breakfast della zona, impegnandosi per diventare autonoma. “Era una ragazza solare e gioiosa,” racconta il padre. Clelia aveva molti sogni, tra cui ottenere la patente e forse sposarsi, ma ora tutto è svanito.
Una Comunità in Lutto
La comunità di Fasano è sconvolta. “Lavorava per sentirsi indipendente. Era un punto di riferimento per la sua famiglia,” ha detto un’amica. Il dolore è palpabile, e la perdita di Clelia lascia un vuoto incolmabile tra coloro che l’hanno conosciuta e amata.